L’USB Pubblico Impiego Sanità proclama uno sciopero generale dei dipendenti pubblici su tutto il territorio nazionale e per l’intera giornata del 23 febbraio 2018.
“Abbiamo indetto questo sciopero- spiega Rosa Lisitano dell’esecutivo nazionale sanità USB – dopo il tentativo di conciliazione esperito negativamente. Avevamo un sistema sanitario – continua – invidiato a livello mondiale e ci troviamo con una sanità che nonostante l’eccellenze, sta affondando velocemente”.
In un documento vengono illustrati i motivi che stanno alla base dello sciopero: la carenza di personale e i carichi di lavoro; i tagli dei servizi ai cittadini; la mancanza di aumenti di tutte le indennità del SSN ferme da oltre 20 anni .La piaga degli ordini di servizio, che portano i lavoratori ad uno stress lavorativo eccessivo e che non garantisce nessuna qualità. E ancora “per una politica straordinaria di assunzioni in tutti i profili del SSN; contro la deroga dell’art.7 , in materia dell’orario di lavoro del DL.gs 66/2003; contro l’inaccettabile proposta di aumenti elemosina, che non vanno a recuperare la perdita di salario nei quasi 10anni di mancato rinnovo del CCNL . “Chiediamo invece un aumento tabellare di almeno 300 euro.
“La sanità – si legge ancora nel documento – dovrebbe essere il fiore all’occhiello di una nazione , ed invece è stata abbandonata , ed è grazie al sacrificio degli operatori sanitari che va avanti. Troppi tagli alla salute”.
“Una delegazione dell’USB sarà presente dalle ore 9.00 alle ore 13.00 presso lo ZIR Capolinea TRAM per un dare informazioni a chi volesse approfondire le motivazioni di un esasperato appello alle Istituzioni a tutelare la salute pubblica. Non si può pensare- conclude la Lisitano- di privatizzare la Sanità, moltissimi cittadini non avrebbero alcuna possibilità di accesso alle cure .