Due associazioni che gestivano lo spaccio di droga a Gravitelli, numerosi episodi di cessione di hashish e marijuana, ma anche le richieste estorsive di un dipendente che pretendeva di avere pagato lo stipendio dal suo datore di lavoro. C’è tutto questo nell’operazione “Loser” così battezzata perché i componenti delle due associazioni sgominate oggi dai carabinieri della compagnia Centro si definivano dei perdenti. Le indagini avviate nel 2009 dopo un semplice controllo ad una Fiat 500 che non si era fermata al rosso hanno permesso ai militari dell’Arma di scoprire l’esistenza di due gruppi che si approvvigionavano a Mangialupi e a Gazzi di hashish, marijuana e a volte anche di cocaina e che gestivano lo spaccio soprattutto a Gravitelli.
A capo della prima associazione c’era Marco La Torre, 28 anni, era lui a bordo della fiat 500 passata con il rosso. Nell’autovettura i carabinieri trovarono un panetto da 100 grammi di hashish. Promotore del gruppo era invece Daniele Nasso, 26 anni. Attivi nel gruppo erano poi Nunzio Micali, 23 anni, Tindaro Fausto Nasso, 38 anni e Giuseppa Cucinotta, 23 anni; a quest’ultima sono stati concessi i domiciliari.
Al vertice del secondo gruppo c’era invece Francesco Esposito, 39 anni, affiancato da Salvatore Broccio, 29 anni, Filippo Pennestrì, 30 anni, Salvatore Trimarchi, 27 anni e Simona Costa, 31 anni.
Nel corso delle indagini, in più circostanze, i carabinieri hanno potuto documentare che i fornitori sollecitavano il pagamento di quantitativi di droga consegnati in precedenza e in un caso Marco La Torre è stato protagonista di una richiesta estorsiva. Anche Savatore Pispicia, 45 anni e Baldassare Giunti, 54 anni sono stati incastrati per due episodi estorsivi ai danni di un soggetto che doveva pagare una partita di stupefacente.
Infine segno della crisi l’estorsione messa in atto da Ignazio Fusco, 40 anni, nel confronti del suo datore di lavoro, un imprenditore edile che gli doveva uno stipendio. L’uomo gli fece trovare una bottiglia incendiaria vicino all’automobile e alle richieste di spiegazione del titolare rispose che voleva essere pagato per lo stipendio maturato e poi essere collocato in cassa integrazione.
In manette nell’operazione Loser sono finiti anche Marcello Cirisano, 26 anni e Carmelo Costa, 44 anni.