Spicca anche il nome di Angelo Bucolo, fratello dell’attuale Sindaco di Mazzarrà Sant’Andrea, tra le 22 persone che stamattina sono state arrestate nella maxi operazione Gotha V. Un’inchiesta, quella coordinata dalla DDA di Messina, che ha inferto una nuova stangata alla mafia dell’hinterland barcellonese e che si inserisce nella lunga linea delle operazioni Gotha che, negli ultimi anni, hanno sterminato le cosche dei barcellonesi e dei Mazzarroti. L’indagine scatta nel 2013, grazie alle dichiarazioni di Salvatore Artino. Figlio di Ignazio, esponente di primo piano della cosca mafiosa dei Mazzarroti, Artino iniziò a collaborare con la giustizia dopo esser stato arrestato nel luglio 2013 durante l’Operazione Gotha 4. E’ dalle sue parole, da quelle delle vittime dei vari reati e dalle varie indagini condotte dagli inquirenti, che stamattina si è riusciti a stringere il cerchio sul sistema mafioso operante nel Longano e dintorni. Quel che è emerso, in particolare, è il nuovo panorama delle due cosche mafiose, il loro sistematico ricorso alle estorsioni, il controllo e le pressioni sulla discarica di Mazzarrà, la compiacenza e la sottomissione da parte di esponenti politici e della Pubblica Amministrazione, la supervisione sugli appalti attraverso uno stretto legame con la mafia catanese. Le indagini hanno confermato che, dopo le stangate delle precedenti Operazioni Gotha, le due cosche si sono riorganizzate attraverso il noto sistema del “rimpiazzo”. Tra i 22 arrestati non compaiono solo “vecchie conoscenze” ma anche nuove leve, tutte responsabile di diverse estorsioni, nonché di recenti fatti di sangue, come la rapina ad un supermercato di Campogrande di Tripi, nel 2012, che si concluse con la gambizzazione di un cliente che aveva opposto resistenza.
LE NUOVE LEVE MAFIOSE. Tanti i “volti giovani” che, malgrado l’età, sono riusciti a ricoprire ruoli di spicco in estorsioni ed attività di spaccio con metodi che il giudice ha ritenuto “odiosi sistemi invalsi negli ambienti mafiosi”. E’ il caso di Alessio Alesci e del nipote Giuseppe Ofria, figlio di Salvatore Ofria e nipote di Salvatore Di Salvo (ai vertici della famiglia mafiosa barcellonese ridotta ai minimi già nell’operazione Gotha del 2011). Secondo le indagini, il gruppo controllava l’intero hinterland tirrenico attraverso estorsioni nei confronti di quasi tutte le attività imprenditoriali, in particolare locali notturni e discoteche di Milazzo. Il giovani utilizzavano la loro appartenenza mafiosa per ottenere entrate gratis e consumazioni. Sono state le indagini dei poliziotti del Commissariato di Barcellona, in particolare, a mappare il nuovo assetto della frangia dei Mazzarroti, una volta retta dall’ormai collaboratore di giustizia Carmelo Bisognano e, poi, da Tindaro Calabrese, adesso al carcere duro. Gli inquirenti hanno nuovamente disegnato gli strettissimi rapporti con la famiglia dei barcellonesi, individuando vecchi metodi “ereditati” dalle nuove leve. Spiccano i nomi di Sebastiano Torre, Giuseppe Cammisa e Salvo Orazio che, come sottolineato nell’ordinanza, “con violenza e minaccia” garantivano soldi ed entrate al loro sodalizio soprattutto nelle festività di Natale, Pasqua e Ferragosto. Era Salvatore Italiano, in particolare, colui che prendeva il denaro, lo stesso che adesso si trova ai domiciliari dopo la cattura durante l’operazione Gotha 4 del luglio 2013.
ARMI E AGGUATI. Tante le armi ritrovate, tra cui Kalashinokov, utilizzate più volte anche nei confronti di quei “cani sciolti” che non obbedivano alle regole del clan. Proprio a Mazzarrà Sant’Andrea, gli agenti sono riusciti a sventare un agguato contro un giovane che faceva i propri affari senza “ricordarsi” delle leggi della cosca. Quando i poliziotti sono intervenuti, Sebastiano Torre, Giovanni Pino e Giuseppe Cammisa avevano già caricato le pistole, pronti a sparare. Tutti i membri, soprattutto i giovani, dovevano obbedire alle leggi della cosca e chi non lo faceva diventava vittima di agguati, pestaggi ed “interrogatori”. La regola era “se vogliono guerra, guerra sia”.
ANGELO BUCOLO. E’ un nome che fa rumore quello di Angelo Bucolo, fratello dell’attuale Sindaco di Mazzarrà Sant’Andrea, che stamani è stato arrestato con l’accusa di associazione mafiosa e detenzione di armi. A far chiudere il cerchio su Bucolo, in particolare, sono state le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia Salvatore Campisi e Salvatore Artino. Il fratello del Sindaco è indicato come uno dei componenti storici del gruppo mafioso dei Mazzarroti, attivo nella riscossione dei proventi delle estorsioni così come negli attentati contro gli imprenditori così come negli atti incendiari contro i responsabili della discarica di Mazzarrà “al fine di convincerli a continuare a pagare il pizzo”. Ruota principalmente attorno alla discarica, infatti, il ruolo di Angelo. Insieme a Giuseppe Reale e Giovanni Pino, Bucolo sarebbe stato “pressato” anche perché “convincesse il fratello Salvatore Bucolo, Sindaco di Mazzarrà, ad intervenire nei confronti della società di TirrenoAmbiente affinché quest’ultima riprendesse a pagare le somme a titolo estorsivo”. Il Sindaco Salvatore Bucolo non risulta indagato in questa operazione.
RAPPORTI MAFIOSI TRA MESSINA E CATANIA. Nell’ordinanza di custodia cautelare firmata dal Gip Maria Luisa Materia, spiccano anche i rapporti tra la mafia barcellonese e quella catanese, emersi grazie a diverse intercettazioni ambientali. In particolare, gli inquirenti sono riusciti ad immortalare un incontro tra rappresentanti armati della cosca dei mazzarroti e quella catanese per la “messa a posto” di alcune attività imprenditoriali che operavano nelle due province e che, evidentemente, dovevano essere sistemate, attraverso quello che il Gip definisce “sistema di estorsioni incrociate”. Tra gli arrestati di oggi compaiono anche Angelo Campisi, padre del collaboratore di giustizia Salvatore, Tindaro Calabrese, Salvatore Calcò Labruzzo, Maurizio Trifirò, già detenuti e finiti nel mirino dei militari del Ros durante l’operazione Vivaio. Tutti gli arresti di stamattina sono stati eseguiti dai carabinieri del ROS, della Compagnia di Barcellona, dai poliziotti del Commissariato di Barcellona e della Squadra Mobile di Messina. Tutti rispondono, a vario titolo, di associazione mafiosa, estorsioni, rapine, porto abusivo di armi, reaati control la persona ed il patrimonio. (Veronica Crocitti)
SOGGETTI DESTINATARI DEI PROVVEDIMENTI RESTRITTIVI
1. ALESCI Alessio, nato a Milazzo il 12.05.1990, residente in Barcellona Pozzo di Gotto;
2. BUCOLO Angelo, nato a Barcellona Pozzo di Gotto il 07.04.1977, residente in Mazzarrà Sant’Andrea;
3. CAMMISA Giuseppe, nato a Barcellona Pozzo di Gotto il 26.08.1979, residente a Mazzarrà Sant’Andrea;
4. CHIOFALO Marco, nato a Barcellona Pozzo di Gotto il 18.01.1993, ivi residente;
5. D’AMICO Bartolo, nato a Messina il 05.12.1989, residente a Barcellona Pozzo di Gotto;
6. ESSAOULA Miloud, nato in Marocco il 15.04.1989, residente a Mazzarrà Sant’Andrea;
7. GENOVESE Antonino, nato a Barcellona Pozzo di Gotto il 26.03.1982, ivi residente;
8. ITALIANO Salvatore, nato a Rodì Milici il 05.02.1966, residente a Mazzarrà Sant’Andrea;
9. OFRIA Giuseppe, nato a Milazzo il 05.04.1994, residente a Barcellona Pozzo di Gotto;
10. PANTE’ Mario, nato a Vittoria (RG) il 16.12.1970, residente a Mazzarrà Sant’Andrea;
11. PINO Giovanni, nato a Milazzo il 21.02.1983, residente a Mazzarrà Sant’Andrea;
12. REALE Giuseppe, nato a Barcellona Pozzo di Gotto il 10.08.1986, residente a Mazzarrà Sant’Andrea;
13. SALVO Orazio, nato a Messina il 18.04.1985, residente a Mazzarrà Sant’Andrea;
14. TORRE Sebastiano, nato a Barcellona Pozzo di Gotto il 03.03.1977, residente a Mazzarrà Sant’Andrea;
15. TRIFIRO’ Maurizio, nato a Rodì Milici il 06.07.1979, residente a Terme Vigliatore;
SOGGETTI DESTINATARI DEI PROVVEDIMENTI RESTRITTIVI GIA’ DETENUTI
16. CALDERONE Antonino, nato a Barcellona Pozzo di Gotto il 18/08/1975;
17. CALABRESE Tindaro, nato a Novara di Sicilia il 03/09/1973;
18. CALCO’ LABBRUZZO Salvatore, nato a Tortorici il 16/08/1952, residente a Tripi;
19. CAMPISI Agostino, nato a Patti il 16/11/1961, residente in Terme Vigliatore;
20. CRISAFULLI Carmelo, nato a Messina il 7 aprile 1990, domiciliato in Mazzarà S. Andrea;
21. MUNAFO’ Filippo, nato a Barcellona Pozzo di Gotto il 18/03/1985, residente in Furnari;
22. TRIFIRO’ Maurizio, nato a Rodì Milici il 06/07/1979, residente in Terme Vigliatore;