Sono accusati di traffico illecito di cocaina, hashish e marijuana proveniente dalla Lombardia, Milano, nonchè di spaccio di sostanze stupefacenti. Un'associazione vera e propria che operava nella zona di Mangialupi e si rivolgeva principalmente ad un pubblico giovanissimo quella sgominata stamani dai militari dell'Arma del nucleo investigativo della Compagnia di Messina, al cui vertice spiccava la figura del 30enne Francesco Turiano, meglio noto come “Nino Testa”. Undici in tutto gli arrestati stamani nei comuni di Messina, Venetico, Torregrotta e Militello in Val di Catania. Finiscono direttamente in carcere Francesco Turiano, 30 anni di Messina, Lorenzo Di Blasi, 23 anni di Messina, Alessandro Duca, 37 anni di Messina, Salvatore Tindaro Pino, 28 anni di Milazzo, Girolamo Stracuzzi, 31 anni di Messina. Vanno ai domiciliari Salvatore Guzzone, 41 anni nato in America, Daniele Giannetto, 36 anni di Messina, Filippo La Ganga, 27 anni di Messina, Giuseppe Strafallaci, 32 anni di Messina, Rosario Verdura, 34 anni di Messina. Obbligo di dimora per Danny Cardillo, 25 anni di Paola (Cosenza).
L’indagine prese avvio nel gennaio del 2011 e si concluse nel settembre del 2012, sotto il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia di Messina. Più di un anno di accertamenti, sequestri ed intercettazioni che hanno permesso ai militari dell’Arma di delineare con chiarezza gli elementi caratterizzanti dell’organizzazione, ruolo di ogni membro, il modo di approvvigionamento ed i canali di distribuzione.
A dare imput all’inchiesta fu la collaborazione della compagna di uno dei membri ai vertici dell’associazione. Da lì intercettazioni e monitoraggi continui, soprattutto delle schede telefoniche che gli indagati avevano la precauzione di intestare fittiziamente a cittadini stranieri.
Ben presto venne fuori il legame, “intreccio” appunto, tra questo giro di droga e l’omicidio di Domenico Santapaola, cognato di “Nino Testa” Turiano. La notte del 10 febbraio 2012, a Spadafora, Lorenzo di Blasi, Rosario Verdura, Francesco Turiano ed altri organizzarono una spedizione punitiva contro i fratelli Giorgianni di Spadafora. La reazione di uno di questi, però, mise in fuga gli aggressori. Alcuni colpi esplosi lasciarono steso sull’asfalto Santapaola.
Ulteriori indagini hanno permesso agli inquirenti di legare tra loro alcuni episodi specifici e sequestri di droga per comporre il quadro intero dell'organizzazione. Il 12 agosto 2011, a Gravina di Catania furono sequestrati 42 grammi di cocaina e, nella stessa occasione, Alfio Giuseppe Maggiore e Salvatore Guzzone furono arrestati in flagranza di reato. Il 14 ottobre dello stesso anno, ad esser ritrovati furono 425 grammi di hashish e 330 grammi di marijuana, mentre il 30 luglio 2012 nel corso di una perquisizione in casa di Turiano i carabinieri ritrovarono un bilancino di precisione, un involucro di cellophane ed un registratore digitale oltre ad 8 telecamere ad infrarossi. Sempre nello stesso anno, in casa di Strafallaci, furono rinvenuti 3 bilancini di precisione, vario materiale con tracce di droga e 6 cartucce per fucile.
In tutta l’attività operativa sono stati sequestrati 60 grammi di cocaina, 370 di marijuana, quasi un chilogrammo di hashish e 4 bilancini di precisione, oltre a 6 arresti. L’indagine conta in tutto 21 indagati. A firmare le ordinanze di oggi è stato il Gip Antonio Francesco Genovese.