La stagione estiva si è ormai conclusa, nonostante le temperature illudano ancora del contrario. I lidi hanno messo i lucchetti, i falò si sono estinti e la tintarella sta velocemente lasciando posto al candido colore del latte.
E poi, si sa, ogni qual volta finisce una stagione, inizia il tempo di fare un bilancio complessivo: cosa è andato, cosa non è andato, dove si può migliorare e come farlo.
Anche la Capitaneria di Porto – Guardia Costiera di Milazzo ha redatto un bilancio di quello che è stata la loro operazione “Mare Sicuro 2013”.
“Risultati lusinghieri – dichiarano dagli Uffici del Compartimento Marittimo – risultati che hanno garantito una costante presenza lungo l’intero litorale da Villafranca a Castel di Tusa, ed in tutte le Isole Eolie”.
I 143 militari utilizzati durante tutta la stagione hanno fatto sì che l’attività di prevenzione e controllo non venisse mai meno.
Ad inizio estate, l’operazione era stata avviata attraverso la diffusione capillare di informazioni e l’organizzazione di corsi specifici per aumentare la cultura del mare e prevenire comportamenti pericolosi.
“Si è evitato, in tale modo – spiegano – di incorrere in incidenti dovuti ad imperizia o, ancor peggio, ad imprudenza, negligenza e scarsa conoscenza delle norme vigenti in materia di nautica”.
Ai vari titolari di lidi e stabilimenti bagnanti, infatti, erano state ricordate tutte le norme utili per il corretto funzionamento: smaltimento dei rifiuti presenti sulle spiagge, indicazioni sulle operazioni di immersione (in particolare alle associazioni di diving), utilizzo di assistenti bagnanti.
Un’opera di prevenzione che, a ben leggere, ha condotto a risultati positivi. Rispetto al 2012, infatti, sono stati registrati minori illeciti e minori reati amministrativi.
Ma non solo. Per poter incentivare la virtuosità dei gestori di lidi, quest’anno la Capitaneria si è anche avvalsa dello strumento del Bollino Blu.
Ogni qual volta i controlli effettuati risultassero positivi, le forze di polizia impegnate rilasciavano un bollino blu da affiggere, ben visibile, sulle varie unità navali.
Nello specifico, per ricevere il “premio” bisognava essere in regola con mezzi di salvataggio, dotazioni di sicurezza, pagamento della tassa di possesso e regolarità dei documenti di bordo.
Stessa procedura per tutte quelle barche/navi che effettuavano mini crociere o escursioni. Anche loro avevano diritto al Bollino Blu, ma solo nel caso in cui rispettassero il numero massimo di passeggeri, fossero dotati di mezzi di salvataggio e sicurezza ed avessero i titoli professionali per la guida dei mezzi.
L’operazione Mare Sicuro ha inoltre coinvolto anche foci di fiumi e torrenti. Lo scopo era quello di evitare che in mare venissero gettate sostanze illecite e nocive, così come quello di controllare gli impianti di depurazione (controlli che sono stati condotti in collaborazione con i tecnici dell’ARPA e del Nucleo Subacquei della Guardia Costiera).
E poi, nel bilancio, non poteva certo mancare la voce “salvataggio”.
In tre mesi, sono stati soccorsi 11 mezzi navali e sono state salvate 45 persone.
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