"È un'operazione di altissima valenza e attualità, l'inchiesta antimafia di maggior rilievo da quando mi sono insediato, perché va a colpire personaggi che operano a tutt'oggi, non si tratta di persone che 'mafiavano allora', ma soggetti di spessore attualmente operanti.", così il questore di Messina, Giuseppe Cucchiara, commenta l'operazione "Matassa", scattata stamani.
Gli fa eco il procuratore capo Guido Lo Forte: "Con la Polizia di Stato ci siamo posti un obbiettivo investigativo importante: non semplicemente partire dalle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia che ci danno il quadro di quel che è stato, ma indagare l'attuale struttura dei clan, i ruoli e i meccanismi. Questo ci dà la possibilità di conoscere i retroscena dei delitti, e ci dà un notevole vantaggio: siamo noi che conosciamo come funziona oggi la struttura, quindi siamo in grado di orientare le indagini in maniera più rapida e precisa, quando si verificano i fatti criminali".
"L'organizzazione messinese si è organizzata in base ad uno schema quasi 'federativo', le varie famiglie dirigono autonomamente i loro affari poi vi è un soggetto delegato a comporre le questioni, nel caso sorgano problemi. Questo soggetto é Carmelo Ventura, che non è il capo dei clan cittadini, ma è delegato a mantenere l'equilibrio". Lo Forte spiega così il ruolo del principale indagato, esponente di spicco di della mafia messinese, pregiudicato, tornato a piede libero da poco tempo, dopo oltre 20 anni di carcere. Con i Ventura lavorava Adelfio Perticari, arrestato tre settimane fa per l'omicidio del ventenne Giuseppe De Francesco. Anche Perticari figura tra gli indagati.