Sottoposto per due anni ad usura, un tunnel senza uscita fatto di minacce, paura, angosce e ritorsioni. Poi l’intervento della Polizia ed ora la conclusione di una delle tante brutte storie di usura.
Gli uomini del Commissariato di Capo d’Orlando hanno arrestato Paolino Sottile, 56 anni di Capo d’Orlando ed hanno sottoposto a divieto di dimore nel centro tirrenico un funzionario di un ufficio postale Orlandino. I due sono ritenuti responsabili, in concorso tra loro, di usura ai danni di alcuni imprenditori orlandini.
La vicenda iniziò nell’aprile 2011 quando un imprenditore che versava in gravi difficoltà economiche si era recato all’Ufficio Postale di Capo d’Orlando, chiedendo un prestito ad un funzionario. Quest’ultimo gli disse non era possibile ottenerlo per vie ufficiali ma che avrebbe potuto rivolgersi al un suo conoscente, per soddisfare la sua richiesta. A patto naturalmente che fosse stato poi puntuale nelle scadenze dei pagamenti.
L’imprenditore, si vide costretto ad accettare e così il funzionario dell’ufficio postale, contattò Sottile e consegnò all’imprenditore 3mila euro dietro il corrispettivo di un assegno postdatato di 3.600 euro, cioè con un interesse mensile del 20%.
Pochi giorni prima della scadenza dell’assegno, l’imprenditore, non riuscendo a coprire il titolo, si recò nuovamente dal funzionario, chiedendo una dilazione di pagamento, ma ottenne un netto rifiuto. Alla vittima non rimase altro da fare che recuperare la somma richiesta e consegnarla al Funzionario che gli restituì l’assegno lasciato in garanzia. Ma la tragedia dell’usura non si esaurisce quasi mai così velocemente.
E, infatti, qualche mese dopo, l’imprenditore trovandosi nuovamente in difficoltà economiche, tornò dal funzionario delle Poste che, questa volta, si rifiutò di aiutarlo. Ma il meccanismo scattò lo stesso e quando l’uomo fece rientro in azienda trovò sulla scrivania il biglietto da visita dell’usuraio. Questa volta contattò direttamente Sottile ottenendo un nuovo prestito a tassi usurai. Il giro ricominciò e non finì fino al marzo scorso quando iniziarono le indagini della Polizia culminate con i provvedimenti scattati oggi nell’operazione Pecunia 2. Nel corso delle indagini gli agenti del Commissariato di Capo D’Orlando hanno scoperto che anche un altro imprenditore era vittima dello stesso usuraio.