Cronaca

Operazione “Piazza Sicura”. Rinviato a giudizio il sindaco di Cosenza. Occhiuto:” ho la coscienza a posto”

Il sindaco di Cosenza Mario Occhiuto è stato rinviato a giudizio, nell’ambito del procedimento scaturito dall’inchiesta “Piazza Sicura”. Lo stesso provvedimento, oltre che per il sindaco Occhiuto, è stato emesso nei confronti di altre 12 persone tra pubblici amministratori, imprenditori, professionisti e pubblici dirigenti e sono: Giorgio Ottavio Barbieri, Alvaro Antonio, Antonella Angotti, Francesco Converso, Gianluca Guarnaccia, Francesco Stellato, Francesco Tucci e Paola Tucci, Pasquale Torchia, Carlo Pecoraro, Raffaele Ferraro, Carlo Vernetti. Il gup del Tribunale di Catanzaro Teresa Guerrieri ha infatti accolto la richiesta del pm della Dda Veronica Calcagno.

Le accuse nei confronti degli indagati a vario titolo sono, falsità materiale e ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, rivelazione e utilizzazione di segreti d’ufficio, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, mancanza del certificato di collaudo. Dalle indagini, eseguite dalla Guardia di Finanza, sarebbero emersi reati di falso finalizzati ai finanziamenti per lavori complementari e per il rilascio del certificato di collaudo di Piazza Bilotti che fu sequestrata lo scorso mese di aprile, oltre al reato di rivelazione di segreto, da parte di un pubblico dipendente in relazione ad attività ispettive che dovevano essere avviate sul cantiere, e affidamento e frammentazione di incarichi sotto soglia, in modo da aggirare gli obblighi posti dalla normativa vigente in materia di appalti.

LA REAZIONE DI OCCHIUTO

Non si fa attendere la reazione del sindaco di Cosenza che in una dichiarazione afferma che ha sempre sempre lavorato per il bene della città, come per ogni lavoro ed opera pubblica che è stata realizzata durante il suo mandato di Sindaco. “Il fatto che abbia stimolato i tecnici e i progettisti a completare le opere per la città – spiega Occhiuto – non rappresenta una circostanza eccezionale, ma un modus operandi abituale finalizzato a far sì che tutte le procedure fossero concluse nel migliore dei modi.

Anche nel caso di Piazza Bilotti ho semplicemente stimolato i tecnici a predisporre prima e nel migliore dei modi possibile tutti gli atti necessari per la consegna della piazza ai cittadini, ovviamente sempre nella massima sicurezza. Ogni mio comportamento posto in essere per accelerare le attività e la conclusione delle opere ha avuto come unico e solo obiettivo il bene della collettività. In questo caso, sinceramente, non capisco di cosa mi si accusi, ferma restando la mia piena fiducia nell’operato della magistratura.

Chiarirò tutto – ha aggiunto – nella fase dibattimentale del procedimento che è la sede nella quale si approfondirà il merito delle questioni. Ho la coscienza a posto, perché mai ho agito a discapito della sicurezza e della incolumità dei cittadini. Nella fase di approfondimento del merito dovranno essere chiarite vicende che presentano una certa complessità e che sono state seguite da una diecina di tecnici, tra ingegneri, Rup, progettisti, direttori dei lavori e collaudatori. Sarebbe assurdo pensare che il loro agire potesse essere mosso solo dall’intento di compiacere il sindaco.
E’ importante ora che sia stato accertato che la Piazza è sicura nella quasi totalità, che ne è stato disposto il dissequestro e che si stanno completando le procedure burocratiche perché venga restituita alla fruizione dei cittadini”.