Dodici pesanti condanne, più l’interdizione dai pubblici uffici e il risarcimento dei danni, da stabilirsi in separata sede, al Ministero dell’Economia. Una lunga serie di assoluzioni e di non doversi procedere. Dopo un lunghissimo processo e a 7 anni dall’inchiesta, a tarda sera i giudici della prima sezione penale del Tribunale ( presidente Monica Marino) hanno definito il processo “Rispetto”. Alla sbarra medici e funzionari dell’Asl che nei primi anni del decennio scorso avrebbero concesso pensioni di invalidità in cambio di denaro o, in alcuni casi, di prestazioni sessuali. Alla sbarra anche coloro i quali beneficiarono delle invalidità. A dare man forte alle accuse della Procura, una cimice piazzata negli uffici dove si istruivano le pratiche. La pena più alta, 9 anni, è stata inflitta ad Antonino Russo; poi: 6 anni a Francesco Ingegneri e Antonino Di Blasi, che è stato anche Commissario Asp; 4 anni per Antonio Favazzi. Per loro i giudizi hanno riqualificato il reato da concussione a corruzione. 3 anni a Salvatore e Giuseppe Felice Coppolino, 3 anni e mezzo a Paolino La Spina, 2 anni e mezzo ad Antonino Bondì e Claudio Galletti; 2 anni per Marta Formica, Stella Ferraro e Antonina Buda. Per quasi tutti la pena è stata interamente condonata, tranne che per Russo, Di Blasi, Favazzi e Ingegneri che “incassano” il condono di 3 anni. Poi una lunga serie di assoluzioni parziali. Pienamente assolti invece: Petronilla Nuccio, Concetta Irrera, Lorenza Reitano, Rosa Bongiovanni, Assunta Ferrante, Giovanbattista Signorino, Antonio Di Rosa, Maria Pascale,Adolfo Pisacane, Michele Giannetto, Giuseppe Sapone, Nunziata Nania, Francesco Camaroto, Maria Pullella. Infine, i giudici hanno dichiarato il non diversi procedere nei confronto di Silvana La Bua e Antonia Formica, Marcello Astuti, Orazio Occhino, Virginia Castorina, Giuseppe Capurro, Raffaele Genovese, Giuseppe Bitto, Carmelo Micalizzi.