Si avvicina la sentenza per i boss Carmelo D’Amico e Tindaro Calabrese, i due esponenti barcellonese e mazzarroto al centro del “patto di ferro” tra le due frange che ha permesso al clan del Longano di continuare a crescere, nel decennio scorso. Il pm della Dda Giuseppe Verzera ha chiesto per entrambi la condanna a 16 anni alla fine del processo “Sistema 2”. ai boss, oggi al carcere duro, sono accusati di aver imposto il pizzo alla “Demoter” di Carlo Borella, ex presidente dell’Ance. L’imprenditore, che nego’ agli inquirenti di aver ricevuto richieste estorsive su una trance si lavori che eseguiva a Venetico, è stato condannato per favoreggiamento, in precedenza, e dopo il fallimento dell’impresa ha concentrato i suoi sforzi imprenditoriali in Africa. Richiesta di condanna a tre anni, anche, per Biagio Raffa, geometra della Demoter, accusato di aver emesso fatture false, a favore dell’impresa di D’Amico, per mascherare il pagamento del pizzo. A dare il via all’inchiesta è stata la denuncia di un altro costruttore, impegnato con la Mediterranea Costruzioni nella realizzazione di un centro commerciale di Milazzo.