La notizia è giunta ieri pomeriggio. A Messina sarebbero arrivati oltre 500 migranti, un numero ben superiore ai 300 dell’8 maggio, ultimo sbarco in città. In fretta e furia era stato convocato un vertice in Prefettura, al quale hanno preso parte le forze dell'ordine, le varie associazioni di volontariato e di protezione civile e la Croce Rossa. E stamani erano esattamente in 500: 372 uomini, 96 donne, delle quali 7 incinte con una quasi al termine della gravidanza, e 36 minori. Vengono da Eritrea, Etiopia, Tunisia, Marocco, Siria e Pakistan. Sono stati recuperati nel canale di Sicilia, a sud di Lampedusa, due giorni fa, dalle navi Sirio e Dattilo della Capitaneria di Porto. Sul primo barcone erano in 200, tutti eritrei. Sul secondo in 300, di diverse nazionalità. Ieri mattina, il trasbordo sul mercantile Etna, che stamane è giunto a Messina.
Ma la vera novità è che l’interlocuzione tra l’amministrazione comunale e l’arcidiocesi ha dato i suoi frutti. Il sindaco Renato Accorinti, l'assessore ai servizi sociali Nino Mantineo e l’assessore Filippo Cucinotta hanno infatti trovato l’accordo con l’arcivescovo Calogero La Piana, che ha messo a disposizione la Chiesa di San Francesco all’Immacolata, sul viale Boccetta.
Si evita, così, la soluzione tendopoli, da più parti avversata per le condizioni in cui vengono ospitati i migranti. Al porto, erano presenti uomini della Capitaneria di Porto che hanno operato di concerto con la Croce Rossa. Sul molo, oltre agli operatori e alle forze dell'ordine, l'assessore alla Protezione Civile, Filippo Cucinotta, e l'esperta alla mediazione culturale, Clelia Marano.