La riunione si è tenuta venerdì mattina a Palazzo dei Naxioti e, dopo quasi tre ore di discussione aperta, l’Amministrazione comunale di Giardini Naxos, rappresentata dal sindaco Nello Lo Turco e dal suo vice, Carmelo Giardina, ha dato il definitivo "ultimatum" alla ditta che dovrà completare i lavori entro, e non oltre, i prossimi due mesi. Per la definitiva apertura della piscina comunale di Chianchitta serviranno, infatti, almeno 60 giorni, visto che l’impresa di Napoli avrà il compito di realizzazione l’arteria principale che possa collegare il centro natatorio con il raccordo autostradale. Ma, oltre a questo tipo di lavori, la società campana provvederà all’allaccio alla rete idrica e fognaria e alla messa in sicurezza della parte esterna. Interventi che dovranno essere eseguiti già nell’immediato, visto che la struttura rimane da tempo nell’ “occhio del ciclone”, dopo mesi e mesi, trascorsi tra iter burocratici e infiniti solleciti da parte dell’Ufficio tecnico.
A Giardini si sta, dunque, muovendo qualcosa. Nella riunione, durante la quale si è discusso anche della situazione attuale dell’area (dove è stato costruito l’edificio), si è fatto cenno pure al contratto che il Comune ha siglato con la ditta e che permetterà ad essa di gestire il centro natatorio per i prossimi 30 anni. La vicenda doveva concludersi già nell’aprile 2015, ma la scadenza non è stata per niente rispettata per motivi ancora non del tutto chiari. Alla fine della scorsa legislatura si era, tra l’altro, stabilito che l’area sarebbe stata concessa in gestione alla stessa società per un lustro, passato il quale si sarebbe dovuto procedere ad una nuova gara d’appalto. Una decisione condivisa un po’ da tutti, visto che la stessa impresa costruttrice si sarebbe assunta l’onere di realizzare una via di fuga per bypassare l’angusta via della Seta. Una notizia, pertanto, importante che ha fatto tirare un “sospiro di sollievo” al primo cittadino giardinese che punta, adesso, a dare l’ “ok” per l’inizio dell’attività sportiva entro il prossimo mese di ottobre. Un termine che per l’Amministrazione dovrà necessariamente essere rispettato, dopo un estenuante lavoro durato tre anni, durante i quali si sono alternate infinite polemiche.
Enrico Scandurra