“Le occupazioni delle scuole cittadine dovrebbero essere l’ultimo passo di un percorso più ampio che porta alla stesura di una proposta di legge regionale sul Diritto allo studio”. A scriverlo, in una lettera rivolta al movimento Aut, è il Collettivo Studentesco Universitario “I-CARE Norman Zarcone”.
Quali sono i termini di questa proposta di legge regionale? – chiede il collettivo universitario -. “Secondo l’art. 35 dello Statuto della Regione Sicilia, per proporre una legge di iniziativa popolare sono necessarie 10.000 firme di elettori, ovvero di persone maggiorenni iscritte nelle liste elettorali comunali e aventi diritto al voto. La nostra domanda allora sorge spontanea, a quale bacino di elettori vi state rivolgendo dato che gli studenti maggiorenni della città e della provincia non si avvicinano al numero richiesto?”
La proposta è dunque quella di coinvolgere gli studenti universitari, che, peraltro, potrebbero portare un prezioso contributo nella lotta per l’abolizione del numero chiuso.
E ancora, “in base alle vostre dichiarazioni Crocetta avrebbe smantellato il sistema dell’istruzione pubblica siciliana. In che modo? Lo stesso Crocetta ha infatti più volte dimostrato di volersi muovere in modo da scoperchiare il sistema politico clientelare, all’interno del quale, parecchie personalità politiche lucrano sui corsi di formazione. Quest’ultimo aspetto non esula dal dibattito riguardante proprio l’istruzione pubblica”.
L’invito è quello di proporre assemblee pubbliche, tavoli di confronto con altri studenti anche universitari, con l’obiettivo di arrivare alla stesura di un documento condiviso che rispecchi davvero le esigenze di tutti i soggetti che affidano i propri interessi, sogni, aspettative all’istruzione pubblica.