MESSINA – Lavori iniziati nel 1997, poi interrotti a lungo, ripresi e conclusi a scaglioni, nell’arco di sei anni. Le prime aperture dello svincolo di Giostra, i due ingressi, risalgono al 15 maggio 2013. L’uscita per chi arriva da Messina Sud, Centro e Boccetta è stata aperta il 31 luglio 2017, quella per chi viene da Villafranca il 20 aprile 2019.
Sei anni tra la prima e l’ultima apertura ma anche in quel momento la lunga storia non è finita. Abbiamo dovuto attendere altri cinque anni fino ad oggi perché in questi cinque anni lo svincolo è rimasto chiuso a periodi, a volte un ingresso, altre un’uscita, a causa dei lavori sul viadotto Ritiro, al quale si collega.
Ora che il nuovo viadotto Ritiro è finalmente aperto, lo svincolo di Giostra, tanto i due ingressi quanto le due uscite, potrà restare aperto sempre e definitivamente.
Altro lavoro atteso, e promesso a brevissimo, è il ripristino della rotatoria “semplice” alla base dello svincolo, sul viale Giostra, lì dove la viabilità è stata stravolta negli ultimi anni con obbligo di allungare il percorso.
Lo svincolo, però, non è solo di Giostra, ma anche di Annunziata. E se la parte di Giostra è finita e fruibile, quella di Annunziata è ancora… in alto mare. E dire che quelle due rampe sono state concluse e collaudate addirittura nel 2009, prima ancora di Giostra, e potevano teoricamente aprire nel 2013 in ingresso e nel 2017 in uscita.
Non solo non aprirono ma nessuno, né giunta Accorinti né inizialmente la giunta De Luca, seppe dire perché.
Solo il 9 gennaio 2020, giunta De Luca, è stato “disposto di verificare la possibilità di aprire al transito i viadotti O e P”. Il 12 febbraio 2020 il Dipartimento Servizi Tecnici ha affidato alla Fip Mec srl di Padova il “Servizio di ispezione visiva appoggi, giunti e ritegni antisismici delle rampe O e P degli svincoli Annunziata Giostra”, per accertare se servisse manutenzione, l’esito è arrivato il 27 febbraio 2020: non possono aprire perché ci sono difetti di costruzione.
Tre anni per trovare il finanziamento necessario, poi a novembre 2023 tutto affidato al Provveditorato Opere Pubbliche, con progetto da aggiornare. Ad oggi, quattro anni e mezzo dopo la scoperta, attendiamo la pubblicazione della gara d’appalto.