Due ore di confronto serrato tra gli amministratori comunali e i sindacati non sono bastate a dirimere la questione legata alla modifica dell’orario di lavoro dei dipendenti che il sindaco, Cateno De Luca, intende varare al più presto per mettere un freno ai presunti fannulloni. L’ingresso degli impiegati negli uffici verrà posticipato dalle 8 alle 8,30 con uscita alle 15, sempre con una flessibilità di mezz’ora dopo l’orario di entrata e uscita.
“Ci sono impiegati – sostiene il primo cittadino – che timbrano alle 8 e poi si trastullano nei corridoi o fanno capannello per discutere del più e del meno. C’è chi accende direttamente il computer alle 9. E magari già ci sono utenti che attendono dietro la porta. Ecco, bisogna cambiare registro”. Il rientro pomeridiano, per la cronaca, resterebbe confermato per la sola giornata di lunedì e comunque slitterebbe di mezz'ora: dalle 16 alle 19.30. Ma non è tutto. Il rientro potrebbe anche essere annullato, aprendo gli uffici anche il sabato. “I sindacati (Cgil, Cisl, Uil e Diccap) – evidenzia De Luca – ci hanno chiesto la cortesia di riunire i dipendenti e spiegare loro il perché delle nostre decisioni. Sarà fatto. Ma la nostra proposta resta valida e in piedi ed entrerà in vigore dal 27 aprile. Il 25 maggio fare una nuova riunione con i sindacati, una sorta di verifica. Ebbene, se i dipendenti capiranno, sarò disposto anche a revocare il provvedimento”.
Per quanto riguarda l’eventuale apertura degli uffici anche il sabato, a decidere saranno i cittadini attraverso una scheda di valutazione dei servizi erogati dal Comune, che è stata consegnata ai sindacati. Nel questionario c’è anche una parte dedicata proprio all’eventualità di aprire il municipio anche il sabato. “Una cosa è certa – conclude il sindaco De Luca – da quando sono diventato sindaco di S. teresa, era il 12 maggio del 2012 – tante cose sono cambiate. Ma noto che c’è ancora una sacca di resistenza. La produttività è raddoppiata in tutti i servizi: mensa, parcheggi, pulizia diretta, giusto per fare degli esempi. Ciò significa che la maggior parte degli impiegati fa il proprio dovere e si distingue facendolo anche bene. Ma purtroppo – conclude – c’è ancora chi non lo fa”.
Carmelo Caspanello