di Giuseppe Fontana, riprese e montaggio Silvia De Domenico
MESSINA – L’ordinanza anti-movida continua a far discutere. Dopo la riduzione dell’orario di mezz’ora rispetto al provvedimento precedente, l’assessore Massimo Finocchiaro è stato convocato dalla terza commissione (presieduta da Emilia Rotondo) per ascoltare i consiglieri, tra consigli e critiche. Presenti in aula anche alcuni rappresentanti degli esercenti della litoranea, che hanno ascoltato quanto detto dall’assessore prima di spiegare ai microfoni di Tempostretto quali sono i problemi legati alla riduzione dell’orario.
“L’ordinanza iniziale – ha spiegato Finocchiaro – ha preso spunto da quella dell’anno precedente dell’allora assessora Musolino. Ma andava dal 5 agosto in poi. Nella nostra riproposizione volevamo riprendere quegli orari. La questura e la prefettura si sono confrontate poi con i sindaci di tutta la provincia per provare a uniformare questi orari, con il Comune di Messina capofila. Da questo confronto coi sindaci è emerso che l’ordinanza andava ritoccata molto al ribasso. Siamo riusciti a modificare di sola mezz’ora, reintroducendo il lunedì che poi in questa fase di trattativa abbiamo tolto. La nuova ordinanza non è altro che quella dello scorso anno ritoccata di 30 minuti, dalle 3 alle 2.30, eccetera eccetera. Non sono così importanti come modifiche né che possano intaccare il turismo”.
Ma i consiglieri protestano. Dario Carbone, Ugo Zante e Antonella Russo portano in aula le critiche dei cittadini e degli imprenditori su modalità e contenuti dell’ordinanza. La consigliera del Pd chiede: “Ma cosa dovremmo fare con un’ordinanza che non è accettabile? Io so che tavoli tecnici ne sono stati fatti a settembre, ottobre, novembre, dicembre. La prima ordinanza è stata concordata con gli esercenti, ma l’ultima l’hanno appresa dai giornali ed è immotivatamente restrittiva se il lunedì non si può fare musica o non ci può essere un pomeriggio in cui si può ballare. Succede ovunque, ma a Messina no. E qual è la ratio di diminuire di mezz’ora? Inoltre uniformare la riviera al centro, che ha caretteristiche diverse, è impossibile”. La richiesta dei consiglieri è di un regolamento definitivo per permettere con anticipo agli imprenditori di ragionare con netto anticipo su giorni e orari in vista delle prossime estati. Russo: “E poi chiudo sui bus, fino alle 5 ma per chi se i locali chiudono alle 2.30? Il bus così a cosa serve? Non ci serve a regolamentare la movida con un’ordinanza simile. Era stata proposta una ztl dal Papardo all’Annunziata, quella sì che sarebbe stata una bella mossa. Ma il Comune ha deciso di trasformarsi in uno stato di polizia, qualcosa che non fa bene ai giovani, agli imprenditori e nemmeno a voi”.
Finocchiaro nega problematiche e spiega che “siamo aperti al dialogo ma non possiamo essere ostaggio di preconcetti. Sono ancora in attesa di un programma per il periodo di agosto, si erano dati loro la possibilità di autoregolamentarsi ma non è successo. Resto in attesa ma non posso lamentarmi della fotografia attuale”. A lamentarsi sono gli esercenti, che alle 2.30 devono chiudere le attività senza poter vendere più alcolici o far suonare i dj, oltre a dover programmare attività il lunedì senza possibilità di musica e a non avere autorizzazioni per eventi pomeridiani.