Anche oggi Accorinti è stato sul cavalcavia e di camion questa mattina, ne ha visti sbarcare 40 al molo Norimberga fermandosi a parlare con i conducenti ed a ribadire quello che ha detto anche al Ministero dei trasporti, ieri a Roma e quello che tornerà a ripetere al tavolo del confronto con gli armatori: siamo pronti a tutto ma non a passi indietro sui diritti dei cittadini.
“Io sono convinto che questa battaglia la vinceremo tutti insieme, armatori compresi -commenta il sindaco a proposito della ripresa del confronto- L’ho detto anche a Roma ai Franza, questa è l’occasione per far sì che un imprenditore venga amato dal territorio. Ci incontreremo e dalla prossima settimana riprenderemo il confronto, anche se su alcuni punti non si torna indietro. Sono d’accordo per le corse diurne e spero che ci siano anche l’anno prossimo, ma senza i mezzi pesanti. O se vogliono imbarcare i tir allora possono utilizzare i rimorchi e lasciarli nel piazzale e poi trainarli la sera dopo le 21”.
La prossima sarà una settimana importante sul fronte Cartour e Tremestieri, perché si avranno maggiori certezze sulla consegna della seconda invasatura e riprenderà quel tavolo bruscamente interrotto e che ha portato ad un’estate rovente.
“Gli stessi Franza hanno dichiarato che con le due invasature funzionanti sarà smaltito il 95% del traffico pesante a Tremestieri, senza bisogno di deroghe- prosegue Accorinti- anche perché con il passare degli anni l’entità complessiva dei tir è diminuita. Quindi se tutto va bene dal 10 agosto in poi non ci saranno più camion sul Boccetta. Ma dobbiamo guardare avanti e parlare anche del porto di Tremestieri, della via Don Blasco. Nel frattempo l’ordinanza resta in vigore, non c’è dubbio. Se poi la società dovesse mettermi nero su bianco che nell’estate 2015 non ci saranno più mezzi pesanti nelle corse diurne della Cartour o al massimo solo i rimorchi da lasciare nel piazzale, allora, possiamo discutere per gli ultimi dieci giorni di questo mese. Ma ripeto, sono sicuro che questa battaglia la vinceremo tutti insieme, anche con gli imprenditori”.
Il provvedimento oggetto di ricorsi quindi resta in piedi, anche durante la ripresa delle trattative e non è solo subordinato alla consegna del secondo attracco di Tremestieri, ma ad una logica che guarda al 2015. Il confronto riprende, ma senza passi indietro sull’ordinanza, che nel frattempo sarà all’attenzione del Ministero per quel che riguarda il ricorso dell’Aias.
Dalla consegna dell’attracco inoltre saranno eliminate le deroghe ed in ogni caso saranno gestite direttamente dal Corpo di polizia municipale.
“Io domani mattina sono di nuovo sul cavalcavia-conclude Accorinti- Nel corso dell’incontro io sono stato chiaro: Messina è una città in ginocchio per infrastrutture e trasportistica. Dovete garantirci la stessa continuità territoriale di altre zone e se per finire il porto di Tremestieri dovessero servire altri soldi voi dovete aiutarci”. Su quel fronte si attendono buone nuove mentre le nubi vengono da Palermo. La Regione ha detto no alla proposta dell’amministrazione di non procedere con l’adeguamento alla nuova normativa per quel che riguarda la via Don Blasco, il che significa che i tempi slitteranno di un paio di mesi nella migliore delle ipotesi. In realtà Crocetta è alle prese con casse vuote da far spavento e la politica degli annunci è stata un boomerang.
Intanto continuano le reazioni all’ordinanza ed a quella che il sindaco chiama “la battaglia delle battaglie”.
In una lettera aperta il capogruppo Pd Paolo David ricorda al sindaco la drammatica situazione economica e occupazionale di Messina: “Non ti illudere, la spasmodica ricerca di visibilità mediatica sulla vicenda tir non pagherà. I messinesi non sono così ingenui da cadere nella trappola della sceneggiata napoletana che hai recitato. Non hai raggiunto l’obiettivo perché i tir ci sono comunque ed ha esposto il Comune al pericolo di dover risarcire i danni. Ma soprattutto hai dimostrato indifferenza nei confronti dei 150 lavoratori a rischio della Caronte-Tourist e degli autotrasportatori”. Nell’elencare le promesse fatte in campagna elettorale da Accorinti e non mantenute, come flotta comunale e fondo di sostegno al lavoro, Paolo David lancia una frecciata conclusiva sul rischio dissesto. “Se sarà così, la responsabilità è della tua amministrazione, incapace di intercettare le risorse. Oggi non sei un attivista, sei il sindaco e ti devi misurare sui problemi. Se lo farai con serietà il Pd ed il Consiglio saranno con te. In caso contrario si farà di tutto per fermarti, sfiducia inclusa”.
Se quindi David fa intravedere la possibilità di una mozione di sfiducia nei confronti del sindaco, l’Assemblea di Confindustria la “fiducia” in questa amministrazione l’ha già persa, come si evince da un documento di bilancio sull’attività di questo primo anno di mandato. “C’è un problema nell’atteggiamento dell’Amministrazione comunale verso il mondo della produzione e del lavoro, che, sotto profili metodologici e d’approccio, cela un pericoloso, anzi nocivo, eccesso d’ideologismo- si legge- Il comune denominatore negli atti della giunta è rappresentato dall’assenza di confronto, sia preventivo che in corso d’opera. La vicenda Cartour sembra paradigma di un approccio ideologico a tematiche che meriterebbero una robusta dose di sano pragmatismo. Il rigetto delle proposte di provenienza aziendale, tese all’attenuazione dell’impatto sul traffico cittadino appare pregiudizialmente orientato a generare un clima ostile nei confronti di chi fa impresa e crea occupazione”.
Secondo la Confindustria quindi il comportamento della giunta celerebbe una pregiudiziale di tipo ideologico nei confronti dell’imprenditoria, creando un contesto ostile e un “cordone sanitario/viario antitir che rappresenta la negazione di prospettive di sviluppo legate alla portualità”. Il documento si conclude con la proposta di un patto sociale che non lasci più l’amministrazione in splendido isolamento. L’ultima parte del documento fa riferimento al gruppo Franza ed alla vicenda Cartour: “Troppo spesso gruppi, assolutamente in buona fede, di cittadini, nel silenzio complice delle istituzioni, scatenano “guerre di religione” nei confronti di imprese virtuose e impegnate per lo sviluppo del territorio. Salvo, poi, rimanere tutti muti o lanciare inconcludenti proclami di fronte a drammi occupazionali”.
Sulla vicenda si registra anche il comunicato congiunto dei segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Lillo Oceano, Tonino Genovese e Carmelo Catania: “ Non sappiamo come finirà questo ritrovato dialogo ma è indubbio che la questione Tir è un po’ più complessa e riconfinarla allo sterile confronto tra amministrazione comunale ed armatori ci appare inutile. Solo il completamento ed il raddoppio delle invasature di Tremestieri potrà definitivamente allontanare i Tir. Comune ed armatori sono soggetti importanti ma senza il Ministero delle Infrastrutture e senza la Regione Siciliana, le buone intenzioni saranno destinate a restare lettera morta. Il problema Tir si risolve con la costruzione delle infrastrutture che, al tempo stesso, creano quel nuovo lavoro di cui la città ha urgente bisogno. Tenga pure la fascia stavolta Accorinti, ma la faccia valere nei confronti di chi può ed ha veramente l’obbligo di dare finalmente risposte. E su questo chiami a raccolta la deputazione, le parti sociali, le associazioni, gli ordini, la città".
Rosaria Brancato