Il fronte tir è stato ancora in primo piano oggi a Palazzo Zanca, tra incontri con le associazioni di categoria degli esercenti, vertici con i rappresentanti di Bluferries e Caronte Tourist, nonché con il sindaco di Villa San Giovanni, per Accorinti è stato un venerdì di preparazione ad un mese “tolleranza zero”.
Iniziamo dalla fine, ovvero l’incontro all’ora di pranzo con l’amministratore delegato di Bluferries Sciumè e con il rappresentante del gruppo Franza, in vista, da lunedì, di una tabella di marcia che porterà al totale smaltimento del traffico pesante a Tremestieri. Almeno sembra essere questa l’intenzione degli armatori. Smaltite le code e il caos del controesodo, dal 1 settembre si “cambia rotta” e sia Caronte-Tourist che Bluferries aumenteranno il numero delle navi e delle corse negli attracchi a sud, così come previsto dall’ordinanza d’ottobre e come è stato nel 2006, quando Tremestieri era pienamente operativo. Contemporaneamente, come già annunciato nei giorni scorsi dal sindaco, la polizia municipale vigilerà su due fronti: gestione deroghe, che saranno ridotte al minimo, e controlli agli imbarchi della Rada San Francesco e del porto storico, perché ancora oggi i camion continuano a sbarcare ma da lunedì non saranno consentite “sviste”. Come chiarito in una lettera che il comandante Ferlisi ha trasmesso al sindaco, la concessione della Rada è vincolata al traffico di veicoli leggeri ed il traghettamento dei mezzi pesanti è consentito solo in via eccezionale.
“ Le società devono sapere che la violazione di questa norma non comporta solo una multa ma mette in discussione la stessa concessione- ha ribadito anche oggi il sindaco- La Capitaneria di porto sta già provvedendo ad avvisare le società e noi stiamo incontrando il sindaco di Villa per apportare modifiche alla segnaletica anche lì in modo da essere in perfetta sincronia”.
Infatti oggi a Palazzo Zanca era presente il sindaco di Villa San Giovanni Rocco La Valle che ha sottolineato come le ordinanze prese da questa parte dello Stretto incidono anche sull’altra sponda e si può rischiare che i disagi finiscano semplicemente “con lo spostarsi da un lato all’altro invece che risolversi”.
Ma se Caronte sposterà tre navi a Tremestieri e Bluferries due il problema che si pone, quanto al vettore pubblico, sarà quello relativo alla continuità territoriale.
Se infatti il traffico pesante verrà smaltito a sud, nel porto storico saranno garantite solo le corse che traghettano i treni (anche perché, ovviamente, le Ferrovie non hanno una flotta da Stati Uniti d’America) e si porrà seriamente il problema della continuità territoriale, ad esempio, per i pedoni, soprattutto nei week end. A fronte di un servizio ex Metromare zoppo (prorogato fino a dicembre ma senza i collegamenti nei week end e la sera) si dovrà aggiungere un Bluferries azzoppato dal trasferimento della nave a sud. Se Bluferries da lunedì sposta l’altra nave a Tremestieri per effettuare 20 corse giornaliere, i problemi si porranno da ottobre, quando mantenere al porto storico un’unità che costa 5 milioni di euro l’anno non potrà più essere garantito.
"Il sistema del traghettamento sullo Stretto deve essere programmato nella sua interezza ed ogni intervento valutato tutelando il principio della continuità territoriale – dichiara Michele Barresi, Orsa Trasporti- Oggi che si sta forse portando a compimento la tanto auspicata liberazione della città dalla schiavitù dell'attraversamento dei tir non bisogna, come direbbe Accorinti, fare un solo passo indietro ma cento in avanti, programmando contestualmente i necessari interventi per garantire l'attraversamento anche pendolare e ferroviario da e per il porto storico che il necessario spostamento delle navi Bluferries a Tremestieri potrebbe compromettere già da lunedì. In presenza di un servizio ex Metromare insufficiente e perennemente in proroga, lo spostamento di due navi Bluferries su Tremestieri rischia di compromettere il flusso di migliaia di pendolari che giornalmente attraversano lo Stretto e di lasciare ogni notte tra le ore 20 e le 6 , nei fine settimana e quando non e' attivo il servizio di traghettamento sui mezzi veloci , le due sponde senza alcun collegamento. Occorre più che mai che questa Amministrazione e la politica cittadina pretendano dal Ministero dei Trasporti il reperimento di risorse certe per garantire il mantenimento da parte di Bluferries di almeno una unità navale nel porto storico dedicata specificatamente al traffico pedonale e avviare contestualmente l'iter del bando triennale del servizio ex metromare” .
E se da lunedì sarà “tolleranza zero” per i mezzi pesanti agli imbarchi della Rada e del porto storico più complesso è il problema legato all’ordinanza anti-tir ter e per la Cartour. Anche oggi i vigili hanno multato i camion sul cavalcavia e da lunedì saranno potenziati i controlli. I mezzi pesanti che sbarcano dalla nave diurna della Cartour infatti dovranno restare sul molo Norimberga fino allo scattare della prima “finestra”, quella delle 14.
“Siamo pronti a sederci al tavolo con la società per discutere la rimodulazione invernale delle corse, in modo da venirci incontro. Nel frattempo vedremo cosa deciderà il Tar il 24 settembre. Nel frattempo pretendiamo che le regole vengano rispettate”.
Sul fronte ordinanza a protestare oggi sono stati i rappresentanti degli esercenti che hanno avuto un incontro con Accorinti e con l’assessore Panarello. L’ordinanza infatti impone alle attività della via La Farina di posticipare alle 17 l’apertura pomeridiana per tutto il mese di settembre.
A chiamare in audizione i rappresentanti di categoria, per la verità, era stata la presidente della Commissione consiliare commercio, Nora Scuderi, che non ha preso bene il contropiede dell’amministrazione: “Noi siamo per la concertazione e proprio per questo abbiamo chiamato gli esercenti. Il sindaco convoca le associazioni di categoria senza avvisarci e invitarci, ma soprattutto dopo aver fatto il danno. Un amministratore che tiene alla concertazione non si comporta così”.
In Commissione hanno espresso le loro perplessità i rappresentanti di Confesercenti, Confartigianato, Confimprese, Cna, Confindustria, sottolineando tutti come il provvedimento comporterà serissimi danni ad un’economia già in crisi.
“C’è un errore macroscopico- ha ricordato Giovanni Carbone- Perché è in vigore la liberalizzazione degli orari, pertanto un’amministrazione non può imporre un simile provvedimento. Peraltro in via La Farina gli esercizi commerciali sono pochi, mentre invece ci sono in prevalenza attività artigiane, industriali, officine, bar”.
L’unica soluzione possibile,come chiarito da Alessandro Allegra, Confartigiani, grazie appunto alla liberalizzazione degli orari, è che i singoli esercizi adottino l’orario continuato, in modo da non essere costretti a posticipare l’apertura pomeridiana.
Il presidente di Confindustria Schipani non è stato affatto “tenero” con la giunta: “Quest’ordinanza è una violazione alla libertà d’impresa, sia per gli esercizi che per la Cartour. Preoccupa la veemenza di un provvedimento con il quale si mette il coprifuoco demonizzando i tir”.
Se l’incontro con sindaco e assessore ha di fatto “vanificato” l’audizione in Commissione, i consiglieri hanno però voluto affrontare un problema che sicuramente non finirà il 30 settembre, come sottolineato dagli interventi di Giuseppe Santalco, Pd e Franco Mondello, Udc, che sono entrati nel merito delle altre “falle” dell’ordinanza anti-tir, quelle ad esempio relative alla mancata coincidenza tra le due finestre e gli effettivi orari della Cartour.
A sparare a zero sul provvedimento ha pensato Nina Lo Presti, Cambiamo Messina dal basso “Non riesco a comprendere la logica di un’ordinanza che di fatto, finisce con il regalare una corsia preferenziale ai tir, creando invece disagi ai cittadini, alle imprese, agli studenti, alle scuole. Se calcoliamo la perdita di 20 euro al giorno a causa della chiusura prolungata, la domanda è: ma perché devono essere i commercianti a pagare una quota per avere più sicurezza in città? L’amministrazione cosa mette di suo?”.
Mentre la Lo Presti continua ad essere “più opposizione” alla giunta dell’opposizione “naturale”, a seguire la stessa tesi è stato Daniele Zuccarello, Pd, “Invece di fare la lotta ai tir continuiamo ad essere condizionati dalle decisioni e dalle scelte industriali dei Franza. Qui non siamo di fronte ad un braccio di ferro, perchè in realtà usciamo sempre sconfitti.L’amministrazione ha fatto un provvedimento che crea disagi invece di affrontare direttamente il problema. Così facendo siamo noi che ci adattiamo alle esigenze del traffico gommato e non il contrario. Ho chiesto che venisse convocata questa audizione in commissione per trovare soluzioni con le associazioni di categoria. Un'amministrazione non può fare un'ordinanza e poi magare invitare a disattenderla perchè tanto poi non succede nulla”.
Intanto dopo l’ordinanza anti-tir ter nessun cenno da parte della società, che probabilmente sta valutando il da farsi anche in vista dell’udienza del Tar .
Da lunedì quindi sui tir si va verso “tolleranza zero”, ma se Tremestieri finirà con lo smaltire il traffico pesante, si porrà un problema nuovo, al porto storico, quello di garantire la continuità territoriale per pendolari e pedoni. E lì, solo battendo i pugni sul tavolo di Ferrovie, Ministero e governo, si potrà ottenere qualcosa. Basta con le briciole.
Rosaria Brancato