Sarà l’Anac (Autorità Nazionale Anti-Corruzione) a dire se nella mancata nomina dell’Organismo Indipendente di Valutazione (O.I.V.) nel Comune di Messina sono riscontrabili anomalie ed illegittimità.
I rappresentanti di Vento dello Stretto, Piero Adamo, consigliere Comunale; Daniele Travisano, consigliere della IV Circoscrizione e Ferdinando Croce hanno deciso di andare fino in fondo alla mancata nomina dell’organismo chiamato per legge a valutare l’operato dei dirigenti comunali. Per nulla soddisfatti della risposta tardiva (ricevuta solo martedì pomeriggio) all’interrogazione presentata il 9 marzo scorso, Adamo, Travisano e Croce hanno tenuto una conferenza stampa per illustrare la nuova interrogazione indirizzata al sindaco Renato Accorinti, al segretario/direttore generale Antonio Le Donne e per conoscenza anche all’ Autorità Nazionale Anti-Corruzione, «ai fini della adozione da parte di quest’ultima di ogni eventuale e più opportuno provvedimento di competenza».
«Parlare dell’Oiv potrebbe sembrare un tecnicismo, ma non lo è, perché incide sull’efficienza della macchina amministrativa e, dunque, sulla capacità del Comune di risolvere i problemi della città» ha esordito Ferdinando Croce, che non riesce a spiegarsi il motivo per il quale l’amministrazione abbia deciso di revocare l’avviso pubblico del settembre 2013, a cui avevano partecipato, con regolare domanda, ben 27 candidati. Le spiegazioni del segretario/direttore generale Antonio Le Donne – in base alle quali la giunta non avrebbe fatto altro che recepire le indicazioni arrivate dal Consiglio comunale tramite atto di indirizzo e le indicazioni contenute nella delibera A.N.AC. n. 12 del 27 febbraio 2013; (vedi qui) – non convincono i tre esponenti di Vento dello Stretto.
«Sicuramente susciteremo la gelosia degli altri consiglieri comunali, perché è la prima volta che la giunta in maniera così celere accoglie le istanze che arrivano dal Consiglio comunale» ha affermato sarcasticamente Piero Adamo. Tornando serio, il consigliere comunale ha spiegato che l’organismo di valutazione chiesto tramite emendamento al piano di riequilibrio prescinde dall’organismo indipendente di valutazione, in quanto legato esclusivamente ad un controllo sulla manovra finanziaria decennale, al fine di garantire una verifica parallela a quella che spetta semestralmente alla Corte dei Conti. Quanto ai contenuti della delibera A.N.AC. del 27 febbraio 2013, nella nuova interrogazione viene sottolineato che questi «erano già conosciuti all’Amministrazione comunale all’atto dell’approvazione, avvenuta in data 21 agosto 2013 con delibera G.M. n. 616, della prima modifica del Regolamento comunale riguardante l’Organismo di valutazione».
Per il consigliere comunale e per gli altri due rappresentanti di Vento dello Stretto, quello utilizzato da Le Donne, dunque, è solo un pretesto per annullare la procedura precedente, nella speranza che il nuovo avviso porti nuovi e più qualificati candidati. «Forse nei 27 non c’erano i nomi gusti ed alla prossima selezione potremo giocare a “trova l’intruso”», scherza, ma non troppo, Piero Adamo.
Secondo il consigliere comunale, il dato più allarmante è che «c’è un buco di una anno e mezzo in cui i dirigenti anno maturato il diritto di incassare l’indennità di risultato».
Non risparmia critiche all’amministrazione neanche il giovane consigliere di quartiere Daniele Travisano: «Il sindaco, non avendo le competenze specifiche, ha nominato Le Donne come segretario generale e direttore generale per mettere ordine alla macchina comunale, ma questo non è ancora avvenuto. Vi è una totale disattenzione che si traduce in disfunzioni che danneggiano la città».
I tre esponenti di Vento dello Stretto concordano sul fatto- e lo mettono nero su bianco nell’interrogazione – che« l’Amministrazione… ha mantenuto un comportamento ingiustificatamente inerte per più di un anno»
Per Adamo, Croce e Travisano «l’operato dell’Amministrazione fin qui descritto continuerebbe a legittimare il riconoscimento a favore dei dirigenti comunali delle voci accessorie del trattamento stipendiale (indennità di posizione e indennità di risultato), e ciò a prescindere dal riscontro dell’effettivo raggiungimento dei risultati in relazione agli obiettivi assegnati, evidentemente frustrando l’annunciata intenzione di questa Amministrazione di “rivoluzionare” la macchina burocratica del Comune di Messina»
Per liberarsi da «questo vizio originario», Vento dello Stretto offre un suggerimento all’Amministrazione , invitandola a provvedere «senza ulteriore indugio alla nomina dell’O.I.V», chiedendo «a detto ultimo Organismo di sottoporre a revisione critica, ora per allora, l’intervenuta (ed acritica) maturazione, per gli anni 2013, 2014 e (si teme) anche 2015, dei descritti diritti patrimoniali in capo ai singoli Dirigenti comunali (beninteso, se ed in quanto ciò sia normativamente possibile e senza, come è ovvio, provocare l’instaurazione di contenziosi)».
Nei giorni scorsi, anche i consiglieri Nina Lo Presti e Gino Sturniolo hanno focalizzato la loro attenzione sulla dirigenza comunale (vedi qui) ed il consigliere Adamo ha accolto con favore l’iniziativa dei colleghi, perché più persone portano avanti questa battaglia meglio è, per il bene della città. «Una battaglia che – come ha voluto sottolineare Travisano- non è contro i dirigenti ma a favore della meritocrazia».
Vento dello Stretto annuncia che vigilerà e chiederà risposte anche sulla produttività dei dipendenti comunali, argomento su cui ha già presentato una interrogazione lo scorso 7 Aprile. Sull’interrogazione inviata anche all’Anac sollecitano una «tempestiva risposta».
Danila La Torre