Cronaca

Ottavo cerchio, libera la presunta “talpa” in Procura

E’ libero Angelo Parialò, l’autista in servizio alla Procura di Messina coinvolto nell‘operazione Ottavo Cerchio su una serie di appalti pubblici tra Messina e Trapani. Il Tribunale ha accolto l’istanza degli avvocati Domenico Andrè e Felice Gemelli, suoi difensori, e gli ha restituito la libertà dopo 11 mesi di domiciliari. Parialò ha comunque l’obbligo di presentazione ai carabinieri.

A firmare il provvedimento è stata la Corte della II sezione Penale (presidente Misale), ovvero la corte che sta conducendo il processo scaturito dall’inchiesta, e che vede Parialò tra gli imputati.

A convincere gli inquirenti ad arrestare Parialò erano state una serie di conversazioni intercettate tra l’autista e “l’architetto”, ovvero Marcello Tavilla, condannato in abbreviato a 7 anni di reclusione nell’estate del 2019. Tavilla lo avrebbe contattato per un avere un aggancio con gli amministratori di condominio che nomina il Tribunale. Nel rapporto, Parialò lo avrebbe rassicurato sul fatto che non c’erano indagini sul suo conto – scrive la Procura – e avrebbe invece ottenuto da Tavilla l’assunzione di un suo conoscente.