Politica

Otto consiglieri comunali: “Conflitto d’interessi, la Cannistrà lasci la Presidenza”

Da mesi ormai la decisione di sfiduciare la presidente della Commissione servizi sociali Cristina Cannistrà era nell’aria. I malumori in Aula si avvertivano sin dal giorno della sua elezione alla guida della VII Commissione consiliare, in virtù di un presunto caso di conflitto d’interessi. La consigliera del M5S infatti è un’operatrice dei servizi sociali (dapprima in una coop e con il nuovo corso con Messina Social City).

L’affondo

Adesso a sollevare il caso sono i consiglieri del centro destra Giovanna Crifò, Benedetto Vaccarino e Ugo Zante (Forza Italia), Nicoletta D’Angelo, Giandomenico La Fauci e Francesco Pagano (Ora Messina), Salvatore Serra e Salvatore Sorbello (Gruppo Misto).

E’ un caso di possibile conflitto di interesse che non può restare taciuto- scrivono gli 8 consiglieri– Con una interrogazione diretta al presidente del consiglio comunale Claudio Cardile, al Segretario Generale Rossana Carrubba e alla diretta interessata, la consigliera del M5S Cristina Cannistrà, abbiamo richiesto la sostituzione della stessa dalla presidenza della VII Commissione consiliare in quanto è palesato un evidente conflitto di interesse sui temi dei servizi sociali”.

Il conflitto d’interessi

Gli esponenti del centro destra evidenziano come finora nella maggioranza delle sedute di commissioni la presidente, proprio per non incappare in conflitti d’interessi, sia stata sostituita dal vice presidente Alessandro Russo, un atto dovuto in quanto venivano discussi e deliberati provvedimenti riguardanti i servizi sociali affidati all’agenzia comunale Messina Social City, azienda nella quale la consigliera Cannistrà è impiegata come dipendente.

Posizione inconciliabile

Riteniamo inconciliabile la posizione della collega Cannistrà, la presidenza della VII Commissione non si sposa con il suo ruolo all’interno dei servizi sociali. Per questo motivo chiediamo la sostituzione immediata, e non prorogabile, della consigliera Cannistrà con un altro consigliere presente nella VII Commissione. Riteniamo un passaggio di correttezza amministrativa quello della sostituzione della collega Cannistrà, non una mera questione politica ma la necessità di interpretare al meglio i regolamenti e svolgere nel pieno delle nostre possibilità le attività di commissione senza che ci sia bisogno di astensioni obbligate e/o sostituzioni temporanee”.