I carabinieri hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari a Giardini Naxos, nel Messinese, nei confronti di Marcello Intelisano, 54 anni, ex direttore dell’ufficio postale perché accusato di peculato e simulazione di reato. Secondo i primi riscontri con parte del denaro rubato l’uomo avrebbe gestito un albergo in localita’ Castelmola, sempre nel Messinese. Per mascherare l’ammanco (circa 190mila euro), avrebbe simulato di essere stato ripetutamente vittima di episodi di natura estorsiva.
Le indagini dei carabinieri sono scattate proprio all’atto della denuncia, il 22 aprile del 2011, quando Intelisano, all’epoca ancora direttore della sede centrale dell’Ufficio Postale di Giardini Naxos, si era presentato presso la locale stazione dei carabinieri per denunciare di essere stato costretto negli ultimi mesi, in diverse circostanze, sotto minaccia da parte di persone a lui sconosciute, a prelevare dalle casse del citato Ufficio Postale la somma complessiva di 160mila euro che poi aveva consegnato per intero agli estortori. Al comandante della stazione dei carabinieri, quella denuncia apparse sin dalle prime battute inverosimile, tanto da ingenerare il legittimo sospetto che si trattasse in una maldestra messa in scena, che gli estortori, più che degli “sconosciuti” fossero invece immaginari, e, soprattutto, che delle somme di denaro si fosse invece impossessato proprio Intelisano.
A quel punto i carabinieri, coordinati dal Sostituito Procuratore della Repubblica di Messina, Fabrizio Monaco, hanno avviato un’articolata attività investigativa, che si è protratta per circa dieci mesi e che si è conclusa appunto con l’emissione di una ordinanza di custodia cautelare da parte del Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale peloritano, Giovanni De Marco, il quale ha condiviso appieno le risultanze investigative emerse nel corso degli accertamenti effettuati dai Carabinieri.
Scrive il Gip nel provvedimento che «i fatti denunciati, che sembrano mutuati dalla sceneggiatura di un B-Movie, sono palesemente inverosimili, sia nella dinamica complessiva che nei singoli dettagli». Inoltre, lo stesso, nonostante avesse asservitamente patito più volte gli episodi estorsivi, non aveva mai informato i Carabinieri di quanto accadutogli. Secondo quanto denunciato ai carabinieri di Giardini Naxos dall’ex direttore dell’Ufficio postale, lo stesso, sebbene fosse stato più volte bloccato dai malviventi, i quali si presentavano di volta in volta incappucciati ed armati sino ai denti, esprimendosi con un marcato accento napoletano, mentre percorreva a bordo della propria autovettura i tornanti che portano all’abitazione sita in Castelmola, non era mai riuscito a fornire agli investigatori alcun dettaglio per la loro identificazione.
Che in quell’Ufficio Postale ci fosse qualcosa che non tornava, lo aveva percepito anche la direzione provinciale di Messina di Poste Italiane, da cui dipende l’agenzia di Giardini Naxos, a seguito dello sforamento del limite massimo di 75mila euro nella giacenza di sicurezza della cassaforte. Per tale ragione, nei primi giorni del mese di aprile 2011, la direzione peloritana di Poste Italiane avanzava una richiesta di chiarimenti, ma le giustificazioni addotte da M. I. risultavano insoddisfacenti, tanto che lo stesso veniva richiamato, prima oralmente da parte di un funzionario provinciale di Poste Italiane e, successivamente, per iscritto. A quel punto, non essendo pervenute alla direzione provinciale delle risposte esaustive, verso la fine del mese di aprile 2011, la stessa direzione informava la struttura regionale ed avanzava nel contempo una richiesta di una verifica di cassa. Risultava a quel punto evidente che la denuncia presentata proprio nella seconda decade del mese di aprile 2011 presso la Caserma dei carabinieri di Giardini Naxos non era altro che un maldestro tentativo di sottrarsi alle conseguenze degli inspiegabili ammanchi di denaro di cui era ormai imminente la scoperta.
Dalle verifiche è infatti emerso un ammanco di cassa complessivo pari a 165mila euro, cui si aggiungeva un ulteriore ammanco di carte valori per oltre 32mila euro. A quel punto, il funzionario infedele, sebbene disposto a restituire quanto sottratto, veniva licenziato in tronco. A seguito di una perquisizione effettuata presso l’abitazione di Intelisano, i carabinieri rinvenivano un libretto postale, acceso nel mese di luglio 2008, proprio presso l’Ufficio Postale di Giardini Naxos, a nome di due parenti di Intelisano. Dalle immediate verifiche effettuate nella stessa giornata, è emerso che su tale libretto era stato effettuato il deposito di una somma pari a 22.724,00 euro. Intanto, nel proseguo degli accertamenti patrimoniali e dei movimenti bancari, i carabinieri hanno accertato altresì che nel mese di luglio 2008, alcuni congiunti di Intelisano, avevano acquisito, per la somma di 20mila – corrisposta in contanti – il 95% delle quote di gestione di un noto albergo di Castelmola, che peraltro aveva contratto debiti per l’ammontare di circa 80mila euro.
La vicenda ha anche un risvolto “politico”, in quanto Intelisano fu candidato alle elezioni provinciali del 2008, nel collegio di Taormina, con l’Udc. La lista non ottenne seggio, lui raggiunse quota 478 preferenze con buoni picchi su Taormina (123 voti), Giardini (139) e Castelmola (129).