“Sacerdote a tempo pieno”, “il prete di tutti”, con queste parole il messinese Alessandro Corsi racconta Padre Marrazzo nel suo libro: “Padre Giuseppe Marrazzo rogazionista. Il Padre delle Anime”.
Corsi si fa testimonianza lucida, appassionata e appassionante della vita di Giuseppe Marazzo, Padre rogazionista (congregazione religiosa fondata da Annibale Maria di Francia).
Racconta l’unicità di un uomo, la straordinarietà semplice di un santo. L’infanzia fatta di “duro lavoro della terra”; l’adolescenza e quegli interrogativi che lo guidarono, a soli 13 anni, verso la scelta di diventare prete; l’arrivo nella Casa Madre di Messina a ventitré anni, nel 1940, dove lascerà sempre un pezzo del suo cuore; definendosi, infatti, “messinese di fatto”.
Sono gli anni della guerra, Messina è vittima dei bombardamenti degli aerei inglesi e per questo la consacrazione di Marrazzo avviene prima del tempo. Nel 1943 diviene “il prete del popolo”, padre di anime, attento a tutti senza mai dare giudizi, senza mai dire no, maestro di vita e di amore, prima ancora che di religiosità. Da allora crescerà sempre più il percorso di fede di Marrazzo e la fede in lui della gente.
L’Autore conobbe Padre Marrazzo a soli sei anni. Quell’incontro, indelebile nella sua memoria, l’ha portato oggi a voler raccontare la storia del “Padre delle Anime”, dopo la chiusura dell’inchiesta diocesana per la sua beatificazione nel 2015.
“Ho incontrato per la prima volta Giuseppe Marrazzo quando avevo sei anni, lui non era ancora ‘Padre’. Ricordo di aver ammirato, dal primo momento, la sua dolcezza, la sua riservatezza, il suo essere speciale. Fu, poi, con mio grande onore, il mio confessore per tanti anni nella Casa Madre Rogazionista. Accompagnato dalla sua immancabile chitarra, era buono, disponibile, per la gente c’era sempre. Il Direttore a Sant’Antonio gli aveva proibito di confessare fuori dall’orario di servizio. Per Padre Marrazzo l’obbedienza era un valore fondamentale, ma fu costretto a disobbedire, non poteva rischiare di privare del suo aiuto chi ne aveva bisogno. Vorrei poter vedere ancora delle figure religiose come lui” ricorda Alessandro Corsi.
Il suo legame con Marrazzo è indimenticabile, così come i suoi schiaffetti sulla guancia e la caramella offerta ad ogni incontro.
La loro storia, la storia di quest’uomo, prete santo per tutti, diventa la storia di ogni lettore. La scrittura avvincente, poetica, diretta ed evocativa di Corsi trasforma gli episodi raccontati in immagini chiare dinanzi agli occhi di chi legge. Il lettore, coinvolto, ha l’impressione di assistervi direttamente.
Il libro è una minuziosa testimonianza della vita del “Padre della Anime”, nell’attento rispetto delle fonti storiche, tramite racconti, citazioni e note documentarie. Un rigore contenutistico che, però, non si priva mai di emozione, passione, è travolgente e affascinante, perfetto connubio di storia e poesia.
Un amore e un talento per la scrittura che l’Autore coltiva sin da bambino: “è nella mia natura, scrivo da sempre perché mi piace la bellezza, la bellezza della vita che si riflette nella bellezza del verso, della parola”.