Si è svolta ieri sera al Palacultura la prima manifestazione, senza precedenti per Messina, dedicata esclusivamente alla moda. In passerella un susseguirsi di abiti, stili, emozioni, storie.
Sì, perché non è affatto scontato partire a 18 anni da questa splendida ma poco ridente cittadina e ritornare vittoriosi.
Il destino ha voluto che Marco De Vincenzo e Fausto Puglisi frequentassero lo stesso Liceo, praticamente nei medesimi anni e chissà quante volte, immaginiamo, si saranno incontrati per i corridoi scambiandosi idee su progetti ambiziosi; due ragazzi capaci di volare nonostante il peso estremo di un bagaglio così carico di sogni.
Avevano ragione loro a crederci! Storie straordinarie: per due ragazzi che vi riescono, pensate, migliaia non ce la fanno.
Non è semplice nemmeno realizzare un’impresa come quella di Filippo Miracula che, tornato a san Marco D’Alunzio dopo un periodo da emigrante in Svizzera, ha deciso – e ci è riuscito- di diventare uno dei più importanti fasonisti a livello mondiale, punto di riferimento per i principali marchi della moda internazionale.
I suoi quasi 300 lavoratori, ci tiene a precisare, non sono dipendenti ma collaboratori: insieme realizzano il vero ‘made in Italy’.
Altrettanto imprevedibile è iniziare a tagliare a 13 anni il primo abito da sposa sul letto di casa a Santa Teresa di Riva e creare un’impresa come quella di Amelia Casablanca, oggi uno dei marchi del settore sposa riconosciuto in Italia e all’estero.
Non meno affascinante è la carriera del calabrese Gerardo Sacco, raggiunto a sorpresa dalla testimonianza telefonica dell’amica Mariagrazia Cucinotta. Il maestro orafo ha omaggiato Messina e la Sicilia, portando in passerella creazioni della collezione‘Mito’.
Durante la serata, presentata da Marika Micalizzi e Massimiliano Cavaleri si è parlato del segnale di buon auspicio per la moda e la creatività dello Stretto, dato dall’amore, dalla passione e dall’impegno profusi nel tempo da Mimma Ferraro.
Tra gli splendidi abiti visti in passerella, in un’atmosfera enfatizzata dalla bravissima dj Helen Brown, quelli della Madama, portatori della magica storia imprigionata tra la trama e l’ordito dei tessuti e dei magnifici ricami dei suoi abiti. Per questi e tanti altri esempi di maestria nostrana, vi invitiamo a visitare il Museo del Costume e della Moda Siciliana di Mirto.
Visto dai più come mondo effimero e vuoto, quello della moda è uno dei motori principali dell’economia, realtà durissima sia per selezione che per sacrifici richiesti. Soltanto grazie ad un costante impegno ed alla capacità di reinventarsi continuamente, Franco Ciambella è considerato, già dal ’94, uno dei nomi più importanti dell’Alta Moda Italiana. Lo stilista ha portato in passerella l’elogio della primavera, soffi di colore e fiori delicati.
Il premio Madama è stato conferito anche a Roberto Guarducci: una lunga carriera, ricca di successi personali e collaborazioni d’eccezione, tradotta in abiti da sera eleganti e senza tempo.
D’impatto urbano,invece, è la donna proposta da diLiborio, siciliano da tempo operante a Milano, fortemente legato al modo dell’arte e della musica.
Tra gli ospiti premiati con la statuetta realizzata dal maestro Antonello Arena, anche la giornalista Agata Patrizia Saccone, presidente del Premio TaoModa e direttrice di M Magazine.
L’evento, con scopo benefico, si è concluso con gli importanti riconoscimenti di solidarietà, realizzati grazie al contributo di Gicap Spa, CRAL, AMMI ed alle donazioni dei partecipanti, finalizzati all’acquisto di un’ambulanza da donare alla Misericordia.
Marilena Raffa