MESSINA – Entro fine anno il “sogno” di chi frequenta quotidianamente gli uffici del Tribunale del lavoro e del giudice di pace potrebbe diventare realtà. Mentre al Municipio si concretizza l’ipotesi di spendere il tesoretto da 17 milioni di euro per i nuovi uffici, il progetto di trasferimento nei locali ex Inps di via Capra e via Romagnosi degli uffici giudiziari oggi in via Malvizzi e via Dama Bianca è agli sgoccioli.
I lavori di adeguamento sono a buon punto e si stimano altre due settimane di lavoro, i contatti tra Inps e Corte d’Appello sono intensi e il Ministero ha di fatto già sdoganato la pratica, col risultato che anche la pausa elettorale non dovrebbe interrompere la tempistica. Entro fine anno, quindi, il Tribunale del Lavoro potrebbe finalmente avere una sede adeguata, e i costosi uffici a monte di via XXIV Maggio non graverebbero più sui conti pubblici.
Più lunghi ovviamente i tempi degli eventuali trasferimenti da Palazzo Piacentini alle sedi individuate dalla giunta Basile, Cassa di Risparmio e Banca di Roma. La Patrimonio Spa ha all’attivo la disponibilità a vendere delle due immobiliari proprietarie, la Unire 100 e la Unire 54 spa entrambe del gruppo Doworks. L’importo è di poco inferiore al residuo del finanziamento ministeriale: 16 milioni 900 mila euro che coprirebbero anche i costi di ristrutturazione e adeguamento, col placet ministeriale anche se il bando iniziale parlava di nuova costruzione.
Nei due edifici potrebbero trovare posto, secondo le prime perizie, tutto il settore civile, gran parte degli archivi e forse anche la procura ordinaria, oggi ospitata negli angusti scantinati di Palazzo Piacentini. La parola passa adesso all’Agenzia del Demanio, che deve necessariamente effettuare le proprie valutazioni tecniche.
Dopo aver accantonato per sempre l’ipotesi dell’ex ospedale militare caldeggiata dalla Giunta Accorinti e tramontata l’ipotesi del “fosso” di via La Farina paventata da Cateno De Luca sindaco, a Palazzo Piacentini si è lavorato a diverse soluzioni, poi scartate: i locali della ex facoltà di Farmacia, per esempio, la Banca d’Italia, “soffiata” dall’Università di Messina. Oggi i due palazzi proposti dalla Patrimonio spa, a un tiro di schioppo dall’attuale sede del tribunale e dal centro come auspicato dai professionisti della giustizia, sembrano una soluzione ottimale anche agli uffici dell’amministrazione di giustizia.
Se il nuovo progetto diventa realtà, i due nuovi palazzi che ospiterebbero la sezione civile, o sul bilancio del Comune o su quello del Ministero, sarebbero comunque di proprietà pubblica, concretizzando il tanto agognato taglio ai costosi attuali affitti, anche se per la Cassa di Risparmio e il Banco di Roma si ipotizza il trasferimento di uffici oggi ospitati a Palazzo Piacentini e non in immobili in locazione.