A Palazzo Zanca si è ufficialmente messa in moto la nuova macchina burocratica. Come annunciato nelle scorse settimane, sono scesi da 57 a 22 i Dipartimenti , a capo dei quali son stati collocati i 19 dirigenti attualmente in servizio al Comune di Messina. Molti di loro hanno ritrovato la stessa poltrona che avevano lasciato il 31 dicembre, per cui non solo non c’è stata alcuna rivoluzione ma in alcuni casi neanche rotazione .
Ma vediamo nel dettaglio le deleghe dirigenziali assegnate con decreti del sindaco,Renato Accorinti.
L'ufficio Gabinetto del Sindaco è stato affidato a Giovanni Bruno, cui è stata confermata anche la nomina di vice segretario generale e ad interim la delega alle politiche sociali . Per il dirigente che ha piazzato Ruggeri all’Ufficio di Gabinetto, quindi “tripla” conferma, che sottintende una rinnovata fiducia da parte dell’amministrazione. Al dipartimento avvocatura torna Calogero Ferlisi, a cui va -ad interim -anche la Polizia Municipale, ma qui nelle prossime settimane arriverà dall’esterno un nuovo Comandante. In questo caso, la giunta Accorinti sembra essersi legata al dito l’uscita “sopra le righe” di Ferlisi nella riunione sull’ordinanza Tir e le successive dimissioni, poi ritirate. A capo del Dipartimento protezione civile e difesa del suolo c’è Antonio Cardia, mentre ai servizi al cittadino, Letteria Santa Pollicino.
Dal Dipartimento demanio – patrimonio – espropriazioni è stato “spodestato” Domenico Signorelli protagonista nella confusa (per usare un eufemismo) vicenda dei mercatini natalizi . Al suo posto subentra Natale Maurizio Castronovo e per lui si tratta di un ritorno; nel Dipartimento politiche per la casa, ritroviamo Maria Canale; si occuperà invece di servizi alle imprese Carmelo Giardina, prima all’Avvocatura; politiche culturali ed educative restano a Salvatore De Francesco, che non avrà più la delega al personale, che passa – con la dicitura risorse umane – a Giovanni Di Leo, ex dirigente al bilancio e braccio destro dell’ex ragioniere di Palazzo Zanca, Ferdinando Coglitore.
Di servizi finanziari, si occuperà il ragioniere generale Antonino Cama, il quale però si “libera” delle società partecipate , che passano insieme a provveditorato ed economato a Riccardo Pagano; per Romolo Dell'Acqua ci sono invece ancora le entrate tributarie.
Seguirà i lavori pubblici, Antonio Amato; la manutenzione immobili comunali, Francesco Ajello; le politiche del territorio, Vincenzo Schiera; l’edilizia privata, Antonella Cutroneo.
Dalla mobilità urbana non si muove Mario Pizzino, che però ha chiesto ed ottenuto di poter essere trasferito al Cas (si attendono notizie dal Consorzio autostrade). Per Domenico Signorelli (ex Patrimonio) c’è invece il dipartimento ambiente e sanità; mentre cimiteri – arredo urbano e verde pubblico vanno a Domenico Manna, che è anche commissario straordinario dell’Atm.
Nella nuova pianta organica di Palazzo Zanca trova posto anche il segretario generale Antonio Le Donne, che assume – ad interim – la guida del dipartimento di staff segreteria generale. Ma per lui, il vero regalo di Natale, seppur ampiamente previsto, è la nomina a direttore generale del Comune , che gli porterà in tasca- oltre all’indennità di segretario – una integrazione economica di 65mila euro all’anno e soprattutto lo renderà il perno principale dell’intera macchina burocratica. Con questo nuovo ruolo operativo, che si aggiunge a quello di garanzia tipico del segretario comunale, Le Donne sarà il vero manovratore della burocrazia comunale. Con una inevitabile concentrazione di competenze e poteri. (Danila La Torre)