Ormai è diventata una consuetudine, anche se non dovrebbe. Ormai è un passaggio formale, ogni anno è così. Come ampiamente preannunciato, il 6 giugno scorso il dirigente del servizio “Vigilanza e controllo degli enti locali” dell’assessorato Autonomie locali e Funzione pubblica della Regione, Margherita Rizza, ha nominato Angelo Sajeva, funzionario del dipartimento stesso, commissario ad acta per l’approvazione del bilancio consuntivo 2010 del Comune di Messina. Comune giudicato, ovviamente, «inadempiente» (come lo sono quasi tutti, va detto) perché dopo il primo invito del 24 marzo e la diffida del 22 aprile, non si è provveduto ad approvare il bilancio entro il termine previsto dalla legge. Sajeva adesso avrà il compito di verificare l’iter procedurale e scoprirà che solo la settimana scorsa la giunta del sindaco Buzzanca ha approvato il bilancio consuntivo. Il passo successivo è la trasmissione al consiglio comunale, che dovrà inserirlo all’ordine del giorno. I tempi non sono rapidissimi, dunque, ed è probabile che si giunta alla diffida da parte dello stesso commissario. Ovviamente indennità di carica e di responsabilità (da 400 a mille euro circa) del commissario, più il rimborso spese, saranno a carico del Comune.
Il vero nodo riguarda però il bilancio di previsione. La riduzione importante dei trasferimenti nazionali e regionali e le tante incognite sulle partecipate rendono a sua volta un’incognita il bilancio stesso. Nel 2009 il bilancio fu approvato a luglio, l’anno scorso addirittura tre giorni prima di Ferragosto (dieci giorni prima era toccato al Consuntivo). In questi termini parlare di programmazione è davvero un azzardo. Tornando al consuntivo, nella sua relazione l’assessore alle Finanze Orazio Miloro aveva posto l’accento, ancora una volta, sulla politica del risparmio adottata dall’Amministrazione comunale: un bilancio che nel 2008 sfiorava il miliardo, nel 2010 è giunto a 570 milioni. Così come è stato evidenziato il rispetto del patto di stabilità per il secondo anno consecutivo. Ingente anche l’avanzo di amministrazione, che sfiora quota 2 milioni di euro. Questi i numeri. Poi c’è le realtà di tutti i giorni, che non sempre è rispecchiata dalla fredda aritmetica.