Ritardi su ritardi, continui rimpalli di responsabilità e il risultato a Palazzo Zanca è sempre lo stesso: i bilanci vengono costantemente approvati fuori tempo massimo. Dopo l’agonia vissuta con il bilancio di previsione 2015, definitivamente partorito dalla giunta con ben sette mesi di ritardo rispetto al termine fissato dalla legge e dopo ben quattro versioni, la storia si ripete con il consuntivo 2015, che andava adottato entro il 30 aprile.
Domani si raggiungeranno esattamente tre mesi di ritardo e del documento contabile non c’è traccia, così come non c'è traccia della delibera sul riaccertamento ordinario dei residui, che è atto propedeutico. Una situazione di stallo che ha indotto il commissario ad acta Antonio Garofalo a diffidare formalmente la giunta Accorinti. Con nota inviata ieri all’esecutivo e per conoscenza al segretario /direttore generale Antonio le Donne , al ragioniere generale Antonino Cama e alla Presidenza del Consiglio comunale , il funzionario regionale intima al sindaco Renato Accorinti e agli assessori di Palazzo Zanca di esitare la delibera con il rendiconto 2015 entro cinque giorni dalla data di ricevimento della lettera. L’ultimatum del commissario scadrà martedì 2 agosto.
Oltre a dettare i tempi , Gafofalo lancia due avvertimenti alla giunta Accorinti: innanzitutto che «in caso di difetto provvederà sostitutivamente lo scrivente» ed ancora che «qualsiasi ed ingiustificato ritardo che possa ulteriormente rallentare il percorso di approvazione del rendiconto di gestione sarà oggetto si segnalazione alla Sezione di Controllo della Corte dei Conti ed alla Procura regionale della Corte dei conti».
Di fronte alla lentezza amministrativa di palazzo Zanca , il commissario ad acta ha quindi deciso di usare il pugno di ferro, affinché il Comune di Messina sani celermente la sua inadempienza. Una volta esitato dalla giunta, il rendiconto 2015 dovrà passare al vaglio del Collegio dei revisori, chiamati ad esprimere parere obbligatorio ma non vincolante , per poi poter approdare in Consiglio Comunale, a cui spetta l’ultima parola.
Mediante la lettera inviata ieri, Garofalo invita espressamente Cama ad aggiornarlo su ogni passaggio del procedimento e su tutti gli adempimenti di sua competenza.
Calendario alla mano, è facile prevedere che nella migliore delle ipotesi il consuntivo 2015 potrà arrivare in Aula consiliare, corredato dal parere dell’Organo di revisione, a fine agosto. Dal 10 al 23 agosto le attività consiliari di Palazzo Zanca saranno sospese per la pausa estiva ed in ogni caso la legge concede al Collegio dei revisori dei conti 20 giorni di tempo per analizzare i documenti contabili e pronunciarsi con una relazione dettagliata.
Il ritardo con cui il Comune adotterà il rendiconto 2015 è dunque destinato a crescere ulteriormente. La situazione è resa ancora più grave dal fatto che Palazzo Zanca dovrà approvare nelle prossime settimane anche il bilancio di previsione 2016 e il bilancio pluriennale 2016 -2018 , i cui termini sono scaduti lo scorso 30 giugno; ed entro il 30 settembre dovrà provvedere alla rimodulazione del piano riequilibrio. Ad oggi sono tutti e tre documenti “fantasmi”. Entro il 31 luglio bisognerebbe procedere, a norma dell’art. 193 del TUEL, anche al riallineamento contabile, per regolarizzare i debiti fuori bilancio e le passività pregresse emersi nel corso dei precedenti esercizi finanziari.
Dopo la nota del commissario ad acta, a Palzzo Zanca è salita l'asticella dell'allarme e la presidente del Consiglio comunale , Emilia Barrile, ha scritto a sindaco, assessori, segretario generale e vice, ragioniere generale per chiedere loro espressamente di «porre in essere ogni utile adempimento utile all’acquisizione da parte del Consiglio Comunale della proposta di deliberazione di CC relativa al Rendiconto 2015».
Ancora una volta, l’ente si trova costretto a rincorrere le scadenze per non affondare definitivamente. Ammesso che già non si sia toccato il fondo.
Danila La Torre