I vincoli imposti dalla Corte dei Conti a palazzo Zanca in termini di spesa stanno condizionando, e non poco, le politiche finanziarie dell’ente. Sebbene il sindaco Renato Accorinti avesse già tagliato del 96% le spese di rappresentanza rispetto all’era Buzzanca ed invertito la rotta verso una sana ed oculata gestione delle casse comunali, il divieto della magistratura contabile di assumere impegni di spesa che «non siano obbligatori ed indispensabili», ha limitato fortemente l’azione politica dell’amministrazione comunale, che in questo momento può di fatto provvedere esclusivamente a pagare gli stipendi, a garantire i servizi essenziali e a poco altro. Le parole d’ordine sono austerità e rigore, di fronte alle quali persino gli 80 euro per il cero votivo da offrire alla Madonna di Montalto sono diventati un caso di “stato”.
Il segretario/direttore generale di Palazzo Zanca, Antonio Le Donne, assicura che questo stato di cose è destinato a mutare in breve tempo. Il primo fondamentale passo sarà l’approvazione del bilancio consuntivo 2013, che arriverà in giunta nei prossimi giorni e soprattutto – secondo quanto afferma il super manager comunale – avrà segno più e non meno come quello stroncato dai magistrati contabili nella famosa delibera n.58 con cui sono stati momentaneamente chiusi i rubinetti dell’ente. Il secondo passo decisivo da compiere sarà dare copertura ai debiti fuori bilancio attraverso l’approvazione del Piano di riequilibrio, che – ha spiegato ancora il segretario/direttore generale– camminerà di pari passo con il bilancio previsionale 2014. Secondo Le Donne, dunque, nel giro di un mese il Comune potrebbe uscire dal questa situazione critica e respirare aria di normalità o meglio di semi-normalità, considerato che saremo comunque un ente in pre-dissesto
Al cauto ottimismo “ostentato” dal super funzionario di Palazzo Zanca ma più in generale dell’amministrazione comunale fa da contraltare la crescente preoccupazione dei consiglieri comunali, che non vedono spiragli di luce in merito alla situazione economico-finanziaria dell’ente e soprattutto lamentano di non avere dalla giunta risposte ai loro quesiti e di assistere ad un continuo scaricabarile da parte dai dirigenti.
A far “tremare” i consiglieri comunali non c’è solo la delibera n.58 ma anche la delibera n.68 della Corte dei Conti (vedi correlati), con cui i magistrati contabili hanno stroncato la relazione del primo semestre 2013 e si sono riservati di fare una eventuale segnalazione alla Procura presso la Sezione giurisdizionale della Corte dei Conti per la Regione siciliana. Proprio su questo aspetto interviene il consigliere Giuseppe Santalco, che ha inviato una nota al sindaco Accorinti, all’assessore al Bilancio Signorino, al segretario/direttore Le Donne, al ragioniere generale Cama e per conoscenza al Collegio dei revisori dei conti e al presidente della I^ Comm. Bilancio Mondello.
«Atteso il richiamo della Corte su un'eventuale segnalazione alla Procura presso la Sezione Giurisdizionale ex art. 148 comma 4 TUEL (che prevede irrogazione ai responsabili di sanzioni pecuniarie) – si legge testualmente – interessa le SS.LL., ognuno per la parte di competenza e responsabilità, anche in vista della presentazione del referto semestrale al 30 giugno 2014 e della presentazione del Conto Consuntivo 2013 e Bilancio preventivo 2014, per conoscere quanto posto in essere relativamente alle criticità rilevate dalla Corte».
Nei giorni scorsi, l’esponente del Civico Consesso aveva inviato anche un’altra nota ad assessori e dirigenti «per conoscere le opportune direttive che sono state impartite a tutte le società partecipate per adeguarsi prontamente alla delibera n.58 della Corte dei conti». In particolare, Santalco chiedeva di conoscere «l’attività di vigilanza sul contenuto dei contratti sottoscritti tra Messinambiente ed i co.co.pro per evitare l’inserimento di clausole illegittime o che potrebbero recare in futuro danno economico o contenzioso alla spa ed al Comunne di Messina e per evitare di incorrere in danno erariale». A questa lettera, il ragioniere generale del Comune Cama, già dirigente alle partecipate, ha risposto di non avere competenze in merito. Il Capo della ragioneria ha fornito al stessa riposta in Commissione…
Oltre a Santalco, anche il consigliere Mondello, presidente della commissione bilancio, si mostra piuttosto allarmato per la condizione economica dell’ente e per le prescrizioni della Corte dei Conti. Con una nota indirizzata a Signorino, Le Donne, al Collegio dei revisori dei conti e per conoscenza alla presidente Barrile ha sollecitato «una relazione dettagliata sugli obiettivi di gestione relativamente allo stato di riscossione delle entrate comprensiva di report relativamente agli anni 2013 e 2014, specificando l’esatto ammontare al 30/05/2014».
Modello chiede, inoltre, informazioni precise in merito agli alloggi comunali e relativi contratti di locazione o di vendita e di fornitura idrica ed ancora sulle determinazioni adottate per sopperire alle croniche carenze di personale nel Dipartimenti Tributi, Politiche Territoriali e Patrimonio, al fine di garantire il servizio a regime ottimale.
Dopo i due richiami, per usare un eufemismo, della Corte dei Conti, il Consiglio comunale non si accontenta più delle rassicurazioni verbali e vuole che l’amministrazione metta tutto nero su bianco, per avere carte in mano da esibire ai magistrati contabili nel caso in cui venissero chiamati in causa.
Del resto, si sa, verba volant, scripta manent.
Danila La Torre