Una delibera “madre”, esitata dalla giunta Accorinti il 19 maggio ma irreperibile sull’albo pretorio on line del Comune, e due diverse determine, entrambe targate Antonio Le Donne. In questi tre provvedimenti sono contenuti costi dell’evento “1955 – Messina Europa Mediterraneo – 2015”, con cui l’amministrazione comunale ha deciso di celebrare, dal 3 al 6 giugno, i 60 anni dalla storica Conferenza di Messina.
Nei giorni scorsi, il sindaco, Renato Accorinti, il segretario/direttore generale Le Donne, l'assessore Sergio De Cola e, in collegamento telefonico, l'assessore alla Cultura, Tonino Perna hanno illustrato tutte le iniziative della tre giorni internazionale, durante la quale verrà dato ampio spazio ai dibattiti sui temi cruciali dell'Europa contemporanea (vedi qui).
Ma come ogni evento che si rispetti anche questo avrà i suoi costi, e molti saranno a carico di Palazzo Zanca, che da settimane è sottoposto ad un’opera di restyling “estetico”. Per la realizzazione delle iniziative in programma, lo scorso 19 maggio, la giunta ha impegnato complessivamente 47.180,81 euro. Tuttavia il provvedimento, contrariamente a quelli approvati lo stesso giorno dall’esecutivo comunale, non è ancora andato in pubblicazione, ma viene citato nelle determine n.251 e 252, entrambe firmate dal super manager Le Donne, con le quali il 25 maggio è stato dato via libera all’affidamento diretto al Mobilificio Marchese e all’Edilcolor 2000 Ferramenta Colori per l’acquisto di banner ed addobbi e del tappeto rosso da srotolare per accogliere autorità dello Stato e ambasciatori stranieri.
Ma vediamo da vicino due provvedimenti targati Le Donne. Con Determina n. 251, il segretario/direttore generale ha disposto l’acquisto del tappeto rosso su mercato elettronico, per un importo di 5.508, 30 euro, sottolineando che «l’evento a carattere internazionale prevede la presenza oltre che di Ambasciatori, Ministri degli Esteri dei paesi terzi del Mediterraneo, anche la partecipazione delle Principali autorità dello Stato Italiano» e che «il cerimoniale prevede per eventi di tale portata il passaggio delle Autorità su tappeto Rosso».
Nell’atto, Le Donne non spiega perché si sia proceduto all’acquisto di un tappeto rosso e non si sia utilizzato quello già in possesso del Comune, in passato tirato fuori per le grandi occasioni come quella che ci sarà tra due giorni. L’unica cosa che specifica Le Donne nel provvedimento è che il tappeto nuovo di zecca che sarà steso per l’occasione sarà «agugliato» e avrà «larghezza 1,20 ml, spessore 5,2 mm, per una lunghezza ml 210…»
Con Determina n.252, il segretario/direttore generale ha proceduto , invece, all’ affidamento diretto al mobilificio Marchese per la realizzazione dell’addobbo della sede comunale di Palazzo Zanca, che «consisterà nel montaggio di un copritavolo in tessuto, di un banner di benvenuto da posizionare all’ingresso del palazzo e di un pannello commemorativo dell’evento da posizionare all’interno del salone delle bandiere…». Costo complessivo 1.500 euro iva compresa.
Per tappeto rosso e addobbi saranno spesi in totale 7mila euro, sarebbe quindi interessante capire, anche per garantire la massima trasparenza, come si spenderanno i restanti 40mila euro stanziati dalla giunta. Purtroppo, però, della delibera esitata da Accorinti e dai suoi assessori non c’è ancora traccia e le uniche determine relative ai costi dell’evento organizzato dal Comune di Messina sono per il momento solo la numero 251 e la numero 252.
In attesa di conoscere nel dettaglio tutte le spese dell’evento “1955 – Messina Europa Mediterraneo – 2015”, ricordiamo che solo qualche giorno prima di impegnare quasi 50mila euro per l’evento che inizierà il 3 giugno e si concluderà il 6 giugno , la giunta Accorinti – nelle more dell’approvazione del bilancio di previsione 2015 ( a tutt’oggi assente) – aveva deciso di bloccare le spese (vedi qui) ,deliberando di provvedere esclusivamente al pagamento di: «stipendi del personale e compensi agli Organi politici e relativi oneri riflessi e compensi agli organi collegiali; imposte e tasse; rate di ammortamento mutui; spese obbligatorie derivanti da contratti in essere, emergenze sanitarie e/o ambientali, tutela del territorio e della pubblica incolumità, vigilanza urbana e protezione civile, servizi pubblici essenziali (trasporti, smaltimento rifiuti e servizi sociali) e patrocini legali per la difesa dell'Ente la cui mancata assunzione comporti danno erariale certo e grave all'Ente».
Nonostante avesse deciso di “auto-bloccarsi” le spese, il 19 maggio l’esecutivo ha dato comunque via libera alla delibera “fantasma”, contravvenendo a quel principio per cui, pochi giorni prima, era stato ritenuto «necessario limitare, in via prudenziale, gli impegni di spesa a quelli obbligatori per legge e alle spese la cui mancata effettuazione comporterebbe danno patrimoniale grave e certo all'Ente».
Danila La Torre