Verso l’aula il consuntivo 2015. Nessuna traccia del previsionale 2016 e della rimodulazione del piano di riequilibrio

Il pronunciamento del collegio dei revisori dei conti ha sbloccato l’iter del bilancio consuntivo 2015, che adesso è pronto a fare la sua apparizione in commissione. Già lunedì prossimo il documento contabile potrebbe arrivare all’attenzione dei consiglieri comunali, sulla cui testa pende la diffida del commissario ad acta Antonio Garofalo, che ha concesso loro 30 giorni di tempo.

Insieme al rendiconto, i rappresentanti del Civico Consesso si troveranno tra le mani la relazione dell’organo di revisione e quel lungo elenco di criticità segnalate da Federico Basile e Giuseppe Zingales, i quali hanno dato parere positivo ma con numerose riserve (vedi qui). E proprio prendendo spunto dal documento dei revisori dei conti il capogruppo di “Felice per Messina” Peppuccio Santalco (nella foto) ha deciso di scrivere una lettera, indirizzandola all’ Assessore al Bilancio Eller, al ragioniere generale Cama, al segretario/direttore generale Le Donne e per conoscenza al Collegio dei Revisori dei Conti.

«Con riferimento alle irregolarità non sanate ed i rilievi segnalati dai Revisori in merito al contenuto del Consuntivo 2015» Santalco chiede ai destinatari della sua missiva, prima della approvazione in Consiglio dello strumento finanziario, di relazionare formalmente con documento a doppia firma su alcune delle questioni messe in rilevo da Basile e Zingales.

Nello specifico, il consigliere di centro-destra chiede lumi sull’ approvazione dei Consuntivi 2015 da parte degli Organi Statutari delle Società e ritiene necessario approfondire i rapporti con le società. «Relativamente ai disallineamenti nei rapporti credito/debito, – scrive Santalco – si chiede esaustiva relazione che chiarisca per ogni singola partecipata l'attività svolta ed i motivi del mancato riallineamento che persiste ormai da tre anni. Si invita inoltre – continua il consigliere – a richiamare formalmente gli esponenti delle società partecipate sui "gravi ritardi nell'approvazione dei bilanci consuntivi delle società partecipate, criticità che non consentono di monitorare e pianificare con puntualità i servizi svolti dalla medesime società", trasmettendo la lettera per conoscenza alla Procura della Corte dei Conti».

Sempre a proposito degli organismi partecipati di Palazzo Zanca, Santalco affronta il delicato tema delle discordanze rilevate tra Comune e società partecipate, ricordando che l'Organo di Revisione ritiene che il documento allegato al bilancio non risponde, almeno in parte, alle risultanze contabili e non ottempera a quanto prescritto dalla norma in ordine alle motivazioni dei disallineamenti, certamente non chiariti dagli Uffici Comunali competenti, e non assume l'onere dell'asseverazione. Invita quindi il Ragioniere Generale ed il Direttore Generale ad integrarlo con le motivazioni degli scostamenti contabili fra i bilanci dei due Enti.

Riflettori puntati anche sui servizi a domanda individuale. Come puntualizzato dai revisori, anche per il 2015 il Comune non ha rispettato il vincolo normativo del 36%, circostanza che gli è già costata una sanzione di oltre 2 milioni di euro nel 2014. L’esponente azzurro vuole quindi sapere quali sono le azioni poste in essere per evitare il ripetersi dello scostamento anche per l'anno in corso.

Il consigliere comunale chiede infine chiarimenti anche su temi solo apparentemente di minore importanza quali: Piano Triennale di contenimento delle spese; verifiche sugli adempimenti degli obblighi fiscali; utilizzo della Piattaforma PCC-Comunicazione ritardi nei pagamenti; Entrate per recupero evasioni tributarie; tempestività pagamenti; immobilizzazioni; mancata approvazione piano triennale delle spese.

Se da un lato cresce a Palazzo Zanca l’attenzione sul consuntivo 2015, emerge sino ad ora un disinteresse generalizzato dei consiglieri comunali sui ritardi relativi alla presentazione del bilancio di previsione 2016, del pluriennale 2016-2018 e della rimodulazione del piano di riequilibrio, che dovranno essere adottati dal Consiglio comunale entro il 30 settembre, cioè tra meno di due settimane. L’unica a chiedere una accelerazione è stata la presidente Emilia Barrile, ma senza successo. I due fondamentali atti devono ancora essere approvati in giunta e nessuno sembra preoccuparsene, benché in gioco ci sia il futuro dell’ente, che ha già un piede e mezzo dentro il dissesto.

DLT