sanità

Palermo. La Regione Siciliana si appella agli Ordini: “Mancano medici ed infermieri per la rfaccolta sangue”

PALERMO – “Una gravissima emergenza sanitaria” così viene definita dal dirigente del Centro Regionale Sangue, a suo dire, “causata dalla drastica riduzione delle attività di raccolte di sangue e di emocomponenti, da parte delle Associazioni dei Donatori di Sangue (in Sicilia garantiscono circa l’80% del fabbisogno complessivo) per mancanza di personale sanitario (medici ed infermieri) adibito alla raccolta”.

La situazione, oltre ad interessare diverse province siciliane, con particolare riferimento alle aree metropolitane di Palermo, Catania e Messina, ove si registra la maggiore richiesta di assistenza sanitaria per l’alta chirurgia ed ospedaliera, riguarda tutte le regioni d’Italia e diventa ancora più critica se si considera che proprio le Regioni notoriamente autosufficienti, continuano ad esporre quotidianamente sulla bacheca nazionale del Sistema informativo nazionale dei servizi trasfusionali, richieste di compensazione di centinaia di sacche di emazie concentrate di vari gruppi sanguigni tanto da creare una paralisi del sistema sanitario dipendente dalle trasfusioni.

Richiesta di giovani medici ed infermieri

Per far fronte al fabbisogno di sangue sul territorio regionale bisogna attivare con immediatezza e senza indugio ogni forma di supporto ed iniziative che possano garantire i necessari livelli di scorte di sangue in tutta l’Isola e i livelli essenziali di assistenza sanitaria a livello regionale. Risulta indispensabile, pertanto, un elenco di giovani medici ed infermieri, iscritti ai rispettivi albi provinciali, disponibili a dare un personale fondamentale supporto al sistema trasfusionale regionale; gli stessi saranno immediatamente formati direttamente presso i centri trasfusionali, secondo le vigenti disposizioni, con oneri a totale carico delle Associazioni dei Donatori Volontari di Sangue anche con riferimento a ciascuna attività di raccolta.

Sarà cura di questo Centro Regionale Sangue redigere appositi elenchi di medici ed infermieri formati che saranno messi a disposizione delle attività di raccolta associative sulla base degli ambiti territoriali di competenza dei Servizi di Immunoematologia e Medicina Trasfusionale delle rispettive Aziende Sanitarie.

Le contromisure dell’assessore regionale alla Salute

Per ovviare a questo problema la Regione aveva predisposto un accordo che permetteva la compatibilità tra lo svolgimenzo di collaborazione professionale e l’attività lavorativa disciplinata dall’accordo collettivo nazionale di medicina generale.

In seconda battuta è stata approvata la Convenzione tra l’Assessorato della Salute ed il Ministero della Difesa, per regolamentare i rapporti tra i Servizi Trasfusionali militari e la Regione Siciliana. Queste misura erano volte a contenere il disagio causato dagli effetti pandemici da Covid19 sia sui donatori che sul personale sanitario addetto alle raccolte e, contestualmente, a mantenere le raccolte di sangue e di emocomponenti ai livelli prossimi all’autosufficienza, potrebbe vanificarsi per mancanza, appunto, soprattutto del personale sanitario.

Il fabbisogno di sangue in Sicilia

Si evidenzia che il fabbisogno di emazie, per la Sicilia, si attesta in 200.000 unità (il fabbisogno di sangue è calcolato in n. 40 sacche di globuli rossi -emazie- ogni 1000 abitanti, il che vuol dire che a fronte di circa 5 milioni di abitanti necessitano 200.000 unità) e che la media annuale registrata negli ultimi anni si è attestata in quasi 200.000 unità di emazie con una importazione di circa 3.000 unità.