MESSINA – Tre anni e due mesi per maltrattamenti in famiglia e la sospensione della patria potestà per sei anni. E’ questa la condanna del giudice Monica Marino per un padre messinese, sotto processo dopo la denuncia di un altro familiare. Dietro la sentenza, la storia drammatica di una famiglia, spaccata e scossa dopo i fatti che sono andati al vaglio del giudice.
I quattro figli adesso non vivono con i genitori, sono affidati ad un curatore che si è costituito parte civile del processo di primo grado. Alla sbarra c’era anche la madre, accusata di aver assistito ai maltrattamenti dei quattro figli senza aver fermato il marito. Lei è stata scagionata: il giudice la ha assolta dal reato di violenza assistita.
Il pubblico ministero Roberto Conte aveva chiesto la riqualificazione del reato in abuso di strumenti di correzione, ma il giudice ha deciso diversamente, arrivando ad un verdetto molto severo le cui motivazioni saranno depositate entro 15 giorni.
A denunciare i maltrattamenti, che sarebbero cominciati nel 2012, è stata la nonna, nell’estate del 2022, dopo aver scoperto tutto. Il padre in più di una occasione avrebbe ripreso in maniera più che severa i figli, offendendoli e minacciandoli di “ridurli sulla sedia a rotelle”, colpendoli con schiaffi e bacchettate, secondo la denuncia.
Nel processo sono stati impegnati gli avvocati Marianna Barbaro e Giuseppe Germanà Bozza per la difesa, Nicoletta Milicia per le parti civili. Adesso la querela e l’accusa andrà al vaglio dei giudici di secondo grado.