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Pallavolisti Brutti, il fenomeno social del volley italiano. Parlano Bartolo, Flavia e Ilaria VIDEO

MESSINA – Un successo inimmaginabile solo qualche tempo fa. Oggi rappresentano il fenomeno social di punta nel mondo della pallavolo perché i fenomeni, il volley italiano, non li ha soltanto sul taraflex. Pc, smartphone e un microfono di esiguo valore acquistato sul web; pochi strumenti, comuni, alla portata di tutti ma con un pattern di riferimento inimitabile, tante variabili incontrollabili e l’unicità di volti, cuori e di un progetto di incredibile semplicità, simpatia e competenza.

Parliamo di Pallavolisti Brutti e del successo di un gruppo di ragazzi capaci di animare gli spazi che lavoro e studio lasciano ancora liberi nella loro vita, coniugando la passione per il volley a quello dei social.

Ilaria Del Prete, Flavia Cassa, Bartolo Spalletta, ma anche Alessio Seminara e Matteo Mazzariello, cinque nomi, altrettanti sorrisi e un’esperienza indimenticabile vissuta sui campi di A e al seguito delle Nazionali maggiori in VNL (Volleyball Nations League) 2024.

Ad illustrare idee e sogni, già in parte realizzati, ci hanno pensato Bartolo Spalletta, l’anziano del gruppo e siciliano di Agira, accompagnato da Flavia Cassa e Ilaria Del Prete.

Il team di Pallavolisti Brutti. In alto, a sinistra Ilaria Del Prete, a destra Bartolo Spalletta. In basso, a sinistra Alessio Seminara, a destra Flavia Cassa. Al centro, Matteo Mazzariello.

Bartolo Spalletta e il momento top di Pallavolisti Brutti

A rompere il ghiaccio, Bartolo Spalletta: “Pallavolisti Brutti nasce nel 2015 da un’idea di un ragazzo di Firenze, Gianluca, che per vari impegni ha poi abbandonato in parte il progetto. Durante una partita, venne fuori questa espressione e, in poco tempo, la creazione della pagina, ispirata a <Calciatori Brutti>. Dopo circa un anno, ho conosciuto Gianluca e anche io ho iniziato questo percorso, poco prima delle Olimpiadi di Rio. E dai giochi sudamericani a quelli dell’ultima edizione parigina, sono subentrate tante variazioni; in questo momento, abbiamo raggiunto l’apice sia numericamente, parlando in termini di interazioni con la pagina, ma anche come assortimento del team. Con l’ingresso di Flavia, Ilaria, Matteo e Alessio, siamo riusciti a chiudere il cerchio e a mettere un punto di un nuovo inizio per Pallavolisti Brutti”.

Flavia Cassa: “Portare il volley ai livelli più alti, il mio sogno di sempre”

Per Flavia Cassa, un successo, nel tempo, non preventivabile: “Prima di PB avevo un canale personale. Il mio ideale è stato sempre quello di portare lo sport della pallavolo a livelli più alti, ma nessuno di noi si sarebbe mai immaginato un successo del genere. Voglio ringraziare anche le ragazze dell’Italvolley; con l’Oro olimpico hanno confermato e dato lustro ad un lavoro che portiamo avanti da mesi, considerato che siamo stati ospiti della VNL disputata dalle due nostre Nazionali maggiori. Non ci aspettavamo davvero nulla di tutto questo”.

Ilaria Del Prete: “In tanti ad appassionarsi grazie alla nostra ironia e semplicità”

Spesso competenza e professionalità sono due concetti non associati ai giovani, come se dovessero pensare solo a far gavetta; con i ragazzi di PB non è stato così, avendo dimostrato da subito di poterci stare tra i professionisti. Senza bisogno di attraversare ponti tibetani o percorsi montani lunghi e tortuosi, hanno conquistato tutti, grazie a talento, ironia e semplicità operativa.

“In realtà, non è proprio così – ci risponde Ilaria Del Prete. La gavetta l’abbiamo fatta, visto che il successo della pagina non è arrivato subito. Nei nove anni di vita, abbiamo sempre cercato di tenerla costantemente viva, provando a far crescere la pallavolo, rendendola accessibile soprattutto a chi non segue il volley. Durante le ultime olimpiadi, tanta gente ci ha scritto di non aver mai visto una gara di pallavolo prima di Italia-Giappone (quarti di finale vinti dalla Nazionale maschile al tie-break, dopo una clamorosa rimonta, ndr) o altri la cui prima partita è stata la finale per l’Oro della Nazionale femminile, vinta contro gli Usa. Tante persone si sono appassionate e lo hanno fatto per merito della nostra semplicità e ironia, ma anche grazie al supporto ricevuto dagli atleti. Sicuramente, questo è il momento apice per PB. Ricevere la chiamata in cui ci annunciavano che avremmo seguito le Nazionali in VNL questa estate, è stato un sogno realizzato che spero possa ripetersi”.

Bartolo: “Hanno provato a farci cambiare ma noi siamo belli così”

Anello di congiunzione tra la gente e il volley nazionale, un merito che, anche Bartolo riconosce a PB: “Impatto e numeri che abbiamo sui social hanno aiutato tantissimo. Sin dall’inizio della nostra avventura, abbiamo ricercato sincerità e semplicità negli argomenti. Abbiamo fatto i nostri errori, ma sempre nel rispetto degli altri e della nostra identità. Forse non parlerei di merito vero e proprio; ci abbiamo messo del nostro. Prima, quello che ci ispirava pubblicavamo; oggi, ci affidiamo ad una programmazione, pur mantenendo la nostra identità”. Poi, un tocco di ironia: “Hanno provato a farci cambiare, ma noi siamo belli così”.

Flavia: “Cerchiamo di trasmettere il dietro le quinte del volley”

Un’estate che ha cambiato la storia di PB attraverso una mail arrivata nel mese di Gennaio scorso.

“Siamo stati contattati da Volleyballworld per seguire le Nazionali maggiori in VNL – racconta Flavia – e ci siamo ritrovati, improvvisamente, in giro per il mondo. Io e Ilaria abbiamo seguito le tappe in Turchia con la femminile e quelle in Slovenia e Polonia con la maschile. Matteo (Mazzariello) e Alessio (Seminara, anche lui siciliano come Bartolo, ma di Bronte), invece, hanno seguito le altre in viaggi un pò più lunghi e forse pure più graziosi. Un’esperienza che ci ha aiutato ad avvicinare e avere un contatto che non fosse solo social con gli atleti; un’altra storia. Li abbiamo conosciuti e abbiamo cercato di trasmettere il <dietro le quinte> della VNL, facendola vivere a tutti in modo diverso, affezionati e non. Attraverso le nostre semplici interviste, molti si sono appassionati e hanno iniziato a seguire questo sport. Poi, io e Matteo abbiamo anche toccato con un dito le olimpiadi, riuscendo a seguire dal vivo Italia-Egitto”.

Ilaria: “Pensavamo fosse una fake mail. Con noi gli atleti si divertono”

Una mail, cui faceva riferimento Flavia, che li ha fatti sobbalzare, ma anche nutrire dubbi iniziali.

Ilaria: “E’ stato molto divertente perché è arrivata questa mail, trovata da Alessio. Gli ho detto che sicuramente c’era di mezzo un hacker e di non cliccare su nessun link. Ho pensato fosse qualcuno che falsamente stava spacciandosi per Volleyballworld e, invece, l’indirizzo mail era quello reale. Poi, la chiamata e una domanda che ci siamo fatti subito: perché hanno scelto proprio noi? La nostra è una pagina poco seria rispetto agli standard di Volleyballworld. La risposta nel loro progetto di aumentare la visibilità della pallavolo in Italia, creando anche un secondo account – Volleyballworld Italy – che abbiamo gestito insieme ai nostri profili, mostrando alla gente un lato inedito della pallavolo”.

“Non ci reputiamo giornalisti; solo persone che fanno chiaccherate con gli atleti davanti a un cellulare e un microfono basilare. A quanto pare, però, alla gente è piaciuto e pure tanto. L’aspetto più bello e gratificante, oltre a quello dei numerosissimi messaggi e all’affetto da cui siamo stati circondati, vedere gli atleti che ci rispondevano, accettando lo scherzo e ridendo con noi. Sapevano che con noi non ci sarebbe stato mai niente di serio; dovevano solo ridere e divertirsi”.

I social strumento ma le persone si conoscono in altra modalità

Sebbene i social siano il loro campo d’azione, è Flavia a ricordarci che, spesso, rischiano di diventare fonte di pregiudizi: “Non sono il mezzo attraverso cui poter conoscere davvero una persona; possono mostrarti un aspetto ma non a sufficienza per scoprirla davvero”.

“Soprattutto la prima settimana di VNL con la Nazionale femminile – prosegue Flavia – eravamo molto in ansia. Sapevamo di dover avvicinare persone che, fino a quel momento, conoscevamo solo tramite i social. Invece, abbiamo scoperto ragazze alla mano e genuine. Stessa cosa poi è successa con la maschile. Certo, c’era sempre qualcuno più introverso ma tutti disponibili, forse più di quello che potessero. Ci sono regole che devono rispettare e che, magari, noi abbiamo infranto. Ma questo fa parte del nostro lavoro; se non lo avessimo fatto, tanti bei contenuti non sarebbero venuti fuori. Ora, vedere questi atleti in tv fa un certo effetto (ride)”.

Per il futuro, non solo VNL ma sempre con leggerezza

Terminata l’esperienza in VNL, non si è potuta poi replicare, purtroppo, l’esperienza ai giochi di Parigi: “Per un discorso di diritti televisivi – ci racconta Ilaria. In VNL c’era Volleyballworld, estranea all’evento delle olimpiadi.

“Ma – continua Bartolo – ci stiamo lavorando per il futuro. Intanto, ci saranno i mondiali nel 2025, gli europei nel 2026, mondiali nel 2027, europei e olimpiadi nel 2028, con la VNL in ognuno di questi anni. Ci vedrete ancora in giro”.

“Non possiamo dare certezze su tutto – aggiunge Flavia – e ci piace anche lasciare un pò di suspense. Intanto, si cercherà sempre di tenere alto il nome della pallavolo e di tutti questi ragazzi e ragazze che giocano e continueranno a farci appassionare. Questo è il nostro sogno”.

“Il bello e il brutto al tempo stesso: per noi non è un lavoro e questo ci consente di vivere tutto con leggerezza – va a chiudere Bartolo. Seguiremo i campionati italiani con i ritmi che ci consentiranno le nostre vite invernali. Ci saranno sempre tanti contenuti e cercheremo di essere presenti agli eventi come Supercoppa, Coppa Italia e il resto. Infine, fateci lasciare un grande punto interrogativo”.

Il perfezionismo di Matteo e Alessio anima del gruppo

A concludere davvero una lunghissima chiaccherata, in cui si è parlato anche più nel dettaglio delle emozioni regalateci dai ragazzi e ragazze dell’Italvolley alle olimpiadi e per le quali rimandiamo all’intervista integrale sul nostro canale youtube, è Ilaria: “Anche se oggi non sono con noi, un gran lavoro lo fanno anche Alessio e Matteo. Hanno affrontato voli assurdi fino in Brasile, Giappone e Thailandia. Si vantano di essere i porta fortuna dell’Italia, ma lo siamo stati tutti noi (ride)”.

“Matteo è un perfezionista del montaggio video – allunga giustamente Ilaria – mentre Alessio è l’anima. Se non fosse stato per lui, nessuno di noi sarebbe qui; è riuscito a portare avanti la pagina in un momento in cui stava per chiudere”.

E, invece, Pallavolisti Brutti è più viva che mai e promette di regalarci ancora tante emozioni con la consueta semplicità, tante novità e sempre tanta voglia di divertire.

L’intervista integrale al seguente link: https://www.youtube.com/watch?v=SbdlQdoOhkU