“Oggi in strada c’è la Messina sociale che muore, non ci sono i carnefici che l’hanno ridotta in questo modo”. Durissimo e tristemente vero il commento del segretario regionale della Cisl Maurizio Bernava che oggi ha sfilato nella sua Messina insieme a migliaia di lavoratori, precari, disoccupati, cassintegrati. Un unico grido si è levato dal corteo ha attraversato la città. Vergogna. Devono vergognarsi i responsabili di questo sfascio, chi continua a incassare stipendi e compensi d’oro mentre a Messina si muore di fame. Deve vergognarsi chi fa finta di non vedere e non sentire il grido di disperazione di chi è sceso in strada con bandiere e striscioni portando sulle spalle mesi di attesa, rinunce, debiti, rabbia e indignazione. Lo hanno urlato oggi durante il corteo che ha unito tutte le vertenze di una città che sul piano occupazionale e sociale sta affondando. La manifestazione indetta da Cgil, Cisl e Uil ha portato a sfilare da piazza Cairoli a piazza Unione Europea migliaia di lavoratori messinesi schiacciati dalla crisi. Per i sindacati erano settemila, per la Digos almeno quattro mila in meno, al di là dei numeri ciò che ha colpito è stata l’unità e la compattezza ritrovata. In questi giorni i segretari della triplice avevano lanciati tanti appelli affinché si unissero le forze. In tantissimi hanno risposto. E’ convinto che sia possibile invertire la rotta il segretario della Cisl Tonino Genovese: “serve subito un patto che dia risposte ad una città che non può più permettersi di aspettare, dovremo approfittare di questo periodo di commissariamento per uscire dal tunnel, fare chiarezza sui conti e ripartire”. Gli fa eco il segretario della Cgil Lillo Oceano. “Adesso che il dissesto pare un po’ più lontano dobbiamo tutti rimboccarci le maniche, si dovrà fare chiarezza sui bilanci, pretendere l’impegno delle istituzioni e maggiore senso di responsabilità di tutti quelli che fino ad oggi sono rimasti a guardare”. Per il segretario della Uil Costantino Amato l’unità di oggi è il primo importante segnale della volontà di cambiare le cose “La Messina che oggi protesta si è presentata compatta e tutti insieme dobbiamo continuare la battaglia affinché si inizi a fare il bene di tutte quelle categorie che fino ad oggi sono state ignorate”. La manifestazione di oggi ha messo insieme tutte le vertenze in un’unica grande vertenza Messina alla quale si deve immediatamente trovare una soluzione. Non c’erano però i messinesi, è mancata la solidarietà della città che purtroppo ancora una volta è solo rimasta a guardare dalla finestra come se il problema non fosse loro. Poca anche la solidarietà politica. C’erano i consiglieri comunali Chiarella, Barone, Messina e Calabrò con in testa il presidente del consiglio Previti. C’era il deputato regionale del Pd Filippo Panarello e il neo deputato Marcello Greco. C’erano i rappresentanti di alcuni movimenti come Reset. Anche oggi Messina ha presentato più di un volto. Da piazza Cairoli a piazza Unione Europea abbiamo visto quello di chi che invoca rispetto e diritti, che soffre, che non sa come pagare mutui e bollette, che si è indebitata fino al collo per portare a tavola da mangiare. Mancava l’altra Messina, quella di chi ancora crede che il problema non sia suo. (Francesca Stornante)
Il servizio video a cura di Danila La Torre e Claudio Gheza
Le foto sono di Dino Sturiale