Anche un’isola, per definizione considerata paradiso di relax, può trasformarsi in inferno. Lo sanno bene gli abitanti di Lipari, la “maggiore” delle sorelle eoliana, colpita, ieri mattina, da un violentissimo nubifragio che ne ha trasformato le strade in fiumi di fango e il mare in un pantano, pieno dei detriti scivolati da valle verso la costa. E’ bastato poco per capire gli effetti della devastante pioggia che per oltre due ore ha imperversato sull’isola non lasciandole tregua. Un’impressione che ha trovato conferma quest’oggi, nel day after, il giorno della conta dei danni. Lo scenario presentatosi di fronte agli occhi degli isolani è forse più tremendo di quello di ieri pomeriggio, quando la confusione ma soprattutto il timore di scoprire che qualcuno potesse essere rimasto vittima dell’acquazzone, ha fatto sì che tutto il resto fosse messo in secondo piano.
I danni, purtroppo, sono stati tanti. Il neo-sindaco, Marco Giorgianni, ha affermato di volere avviare tutte le procedure necessarie per richiedere lo stato di calamità. Nelle strade centrali la maggior parte dei negozi, abitualmente frequentati da turisti, sono stati invasi dal fango. Così come il piano terra della scuola di Lipari, sommerso dal fango. I piccoli studenti, grazie alla prontezza di spirito degli insegnanti sono stati fatti salire al primo piano per evitare che la terra e l’acqua potesse raggiungerli.
Insieme ai danni, si contano però anche gli attestati di solidarietà giunti da diversi rappresentanti politici regionali. “Esprimo la mia vicinanza ai cittadini di Lipari e al sindaco Giorgianni – afferma il candidato alla presidenza di Pd/Udc, Rosario Crocetta- la nostra Regione soffre ancora una volta per un evento legato al maltempo e sinceramente ciò non è più tollerabile”. Appello ai govenri regionale e nazionale, lo rivolge il capogruppo dei senatori Udc Gianpiero D’Alia: “Sia Palermo che Roma devono mettere in campo tutte le azioni necessarie per consentire a Lipari di superare al più presto questo momento di grave difficoltà”. Per il coordinatore nazionale del Pid, Saverio Romano, bisogna “recuperare e valorizzare una pianificazione urbanistica che abbandoni l’idea che un territorio valga solo se potenzialmente trasformabile in metri cubi da costruire, incentivando quell’edilizia sana che recuperi, nel contempo proteggendolo, il suolo già compromesso”.
“Il governo nazionale si attivi immediatamente per decretare lo stato di calamità naturale”, affermano invece in una nota congiunta, i parlamentari nazionali Carmelo Briguglio (Fli), Pippo Fallica (Grande Sud) e Giovanni Pistorio (PdS). A detta dei due esponenti politici “il silenzio sull’ennesimo dramma che sta colpendo alcuni cittadini siciliani non può e non deve indurre nessuno al menefreghismo”. Anche per il deputato regionale Filippo Panarello (Pd) “quanto accaduto ripropone la necessità di attuare interventi di messa in sicurezza in un territorio che troppo spesso viene stravolto da eventi climatici: servono opere di prevenzione da attuare con la sinergia fra Stato, Regione ed enti locali”.