La situazione dei torrenti di Cumia e Bordonaro è una situazione precaria già da diverso tempo. Non si contano più le richieste di intervento e i solleciti alle autorità competenti affinché si metta fine al degrado ambientale causato dagli scarichi fognari che si infiltrano nel terreno dei torrenti. Senza considerare i tombini che saltano, anche a causa delle ultime piogge, provocando lo sversamento di liquami fognari.
“Si configura un vero e proprio reato ambientale – tuona il consigliere della terza circoscrizione Claudio Cardile -. Oltre ai rischi igienico-sanitari ben noti, legati al proliferare di insetti e ratti, e al fastidiosissimo e pestilenziale lezzo maleodorante, il rischio di inquinamento delle falde acquifere è elevato”.
Nel torrente Bordonaro il tratto interessato dagli scarichi fognari è vicino alla parte centrale del villaggio, mentre nel torrente Cumia la fuoriuscita è a valle del centro abitato, anche se sono presenti delle villette anche in quella zona.
Eppure, a detta di Cardile, il Genio Civile aveva autorizzato la realizzazione degli impianti, almeno fino al dietro front che ha bloccato le ditte autorizzate dall’Amam.
“Il persistere di questo stato di cose, in considerazione del fatto che le condotte fognarie decorrono all’interno dell’alveo dei torrenti suddetti, mi vedrà costretto a denunciare quanto continua ad accadere alla Procura della Repubblica, per accertare le responsabilità di questa incresciosa situazione, da Paese del Terzo Mondo”, conclude Cardile.