Una tomba a camera del IV secolo avanti Cristo, custodita sotto la scalinata di Largo Avignone, trasformata in deposito. Se n'è parlato nel corso di una seduta dell'VIII commissione consiliare, che si occupa di cultura, presieduta dal consigliere Piero Adamo. Dietro i cancelli sbarrati, si trova un sito culturale di grandissimo pregio unico in Sicilia, scoperto nel 1971 ed oggi chiuso in attesa che il Comune, proprietario dell'area, faccia qualcosa.
"Abbiamo sollecitato ed ottenuto dalla Soprintendenza – dice Adamo – la disponibilità a liberare l'area dal materiale non di pertinenza del sito archeologico a condizione che il Comune fornisca due o tre operai ed un furgone. Non ci sembra una cosa impossibile né tantomeno costosa. I siti archeologici e culturali sono economia, possono rappresentare occasioni di sviluppo e di lavoro. Oltre Largo Avignone in città ci sono altri siti nascosti che, messi a sistema, possono cambiare il volto della nostra città". Alla seduta di commissione hanno partecipato il prof. Franz Riccobono, storico messinese che nel 1971 scoprì il sito archeologico, accompagnato dal maresciallo Bonfiglio dell'associazione Amici del Museo; e la dirigente della Soprintendenza di Messina, Gabriella Tigano.