MESSINA – Indagini in corso per il parco “Aldo Moro” sotto sequestro su intervento della Polizia municipale. Ci sono otto indagati dalla Procura tra soggetti pubblici e privati. I sigilli al parco, recentemente inaugurato dopo i lavori di recupero, sono stati messi per verificare l’eventuale presenza nel sottosuolo di materiali inquinanti. Venerdì in programma i controlli dell’Arpa, Agenzia regionale per la protezione ambientale.
Ecco gli otto indagati, per “atto dovuto”: il presidente dell’Ingv (proprietaria dell’area) Carlo Doglioni; i funzionari comunali Massimo Potenzone, direttore dei lavori, e Placido Accolla, Responsabile unico del procedimento (Rup); gli imprenditori Giuseppe Bandiera, rappresentante legale della “Elcal srl” di Favara, Giuseppe Croce, Massimiliano Croce, Salvatore Croce e Orazio Sturniolo, quest’ultimo imprenditore del movimento terra.
Da parte sua, il sindaco Federico Basile evidenzia: “C’è un sequestro finalizzato a una verifica e attendiamo l’esito dei controlli ambientali”. Ha precisato di recente il primo cittadino: “Sia l’area lungo la scarpata, sia quella al centro del parco, oggetto degli accertamenti, non fanno parte dello spazio a disposizione del Comune di Messina e quindi fruibile dal giorno della sua apertura”.
E ancora: “Siamo e saremo sempre dalla parte dell’autorità giudiziaria per la salvaguardia e la tutela dell’ambiente. Il sequestro preventivo è soltanto nell’interesse del Comune di Messina e della cittadinanza tutta. Il tempo necessario di verificare eventuali criticità, così da potere riaprire il Parco nel più breve tempo possibile”.
Panchine, paletti per l’illuminazione, fiori e piante, installazioni che s’affacciano sullo Stretto: un patrimonio speciale per una città che ha bisogno di recuperare verde e bellezza. Inaugurato il 23 maggio, il parco “Aldo Moro”, sul viale Regina Margherita, è un polmone verde atteso da tanti anni. Nell’aprile 2023 erano stati affidati i lavori per la sua riqualificazione e apertura al pubblico. Al suo interno rimane la sede dell’Ingv (Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia), mentre le aree esterne sono tornate a disposizione del Comune di Messina. Come aveva già annunciato il responsabile della struttura Mario Mattia, l’istituto che studia anche i terremoti tornerà in attività a Messina proprio nel 2024.