Tagli imprevisti da parte dello Stato e della Regione rischiano di far sballare i conti dell’Ateneo peloritano. Il governo Lombardo, vista la delicata situazione economica regionale, ha stretto la cinghia e ridimensionato notevolmente i trasferimenti a tutte le Università dell’isola; sul versante romano, invece, il Miur ha deciso per Messina una decurtazione dell’FFO (Fondo ordinario) pari a 3,90% , contravvenendo alle indicazioni precedentemente fornite, in base alle quali i tagli non avrebbero dovuto superare l’1,50%, su cui era stato predisposto il bilancio di previsione 2012.
Per evitare di chiudere in negativo l’esercizio di bilancio del 2012, il rettore Francesco Tomasello ha deciso di correre subito ai ripari, istituendo una task force che ha già avviato il monitoraggio della situazione finanziaria dell’istituzione accademica . «Mi vanto di aver sempre chiuso in pareggio il bilancio e farò di tutto per centrare l’obiettivo anche quest’anno». E’ ottimista Tomasello, pur sapendo che il momento è drammatico e qualcosa, rispetto alle previsioni di inizio anno, va rivisto. Il bilancio di previsione 2012 è, dunque, in fase di revisione per monitorare le spese del personale e quelle generali, anche tenendo conto dei maggiori oneri richiesti dalle procedure di attuazione dello Statuto (ad esempio spese elettorali e costituzione dei nuovi Dipartimenti). Alcune voci di spesa, già previste, non saranno attivate fino all’assestamento di bilancio. Il rettore assicura comunque che non saranno toccati i 600 mila euro destinati alla premialità della ricerca né i circa 300 mila euro stanziati per la mobilità Erasmus. Saranno certamente salvati anche i servizi generali e i servizi agli studenti.
E allora quali contromisure saranno adottate affinché le spese non superino le entrate? Innanzitutto saranno razionalizzati i consumi , energia in primo luogo; sarà valutato l’impatto di ogni spesa sui risultati attesi; le politiche di reclutamento di nuovo personale saranno ancor più rigorose; i Progetti formativi e di ricerca, dotati di finanziamento esterno, ed i PRIN avranno fondi rendicontabili per le spese generali d’Ateneo; sarà intensificata la lotta all’evasione contributiva degli studenti, grazie anche a precisi accordi con la Guardia di Finanza e l’Agenzia delle entrate.
Tomasello fa sapere che per conoscere esattamente l’entità delle risorse utilizzabili per l’esercizio in corso, bisognerà attendere anche il riaccertamento dei residui, che sarà definito tra qualche mese dopo l’approvazione del consuntivo.
Vista la situazione attuale, quel che certo è che si prospettano tempi duri all’orizzonte. Del resto lo scenario economico delle Università, compresa la nostra, rispecchia il momento di recessione che stanno vivendo gran parte degli Stati europei (Danila La Torre).