Voci di corridoio che però non hanno conferma. Parliamo dell’atteso parere che l’Avvocatura di Stato, “sollecitata” dal primo cittadino, sembrava avesse “partorito”: esso riguarda la possibilità di proseguire l’iter per l’assunzione dei 20 vincitori del concorso di agenti di Polizia Municipale (bandito con OPCM), che attendono ancora di essere immessi in servizio. Ipotesi che ha però trovato una secca smentita da parte dell’assessore al ramo Melino Capone: «Sono stato messo anch’io al corrente di questa notizia, addirittura è stato detto che il parere fosse positivo, ma in realtà ancora non c’è nessuna conferma. Per eliminare ogni dubbio ho contattato anche il primo cittadino che mi ha detto che ancora non c’è nessun parere».
Speranza vanificata in un baleno, dunque, per i vincitori che, nel corso del lungo e tortuoso iter giuridico amministrativo di cui sono, loro malgrado, protagonisti, si sono anche riuniti in Comitato. E proprio il Comitato nei giorni scorsi (vedi correlato) ha indetto una conferenza stampa in cui sono stati chiesti appunto aggiornamenti sul perché la situazione sia ancora in stand-by. In quella sede, l’assessore Capone ha spiegato che sebbene il Tar di Catania abbia rigettato i ricorsi presentati da alcuni partecipanti per difetto di competenza, si devono comunque attendere 30 giorni dal deposito della sentenza (quindi fino ad oggi) per l’eventuale presentazione di ricorsi al Tar del Lazio. Ed è qui che, purtroppo, arriva la cattiva notizia, confermata proprio dallo stesso rappresentante di giunta: «Ci è stato comunicato che è stato presentato un ricorso quindi, ora più che mai, è necessario capire come si pronuncerà l’Avvocatura».
Insomma, più passa il tempo, che adesso comincia ad essere veramente troppo, più le speranze ma soprattutto la pazienza dei 20 vincitori va svanendo. Quest’ultimi, infatti, hanno fatto ben capire di non essere più intenzionati ad attendere e ribadiscono al Comune, almeno per velocizzare i tempi, di procedere con le visite mediche. Richiesta di cui però Capone torna ad evidenziare l’impossibilità: «Per effettuare i controlli sanitari è necessario essere immessi in ruolo e ciò, evidentemente, al momento non è fattibile». Che non lo sia sono tutti d’accordo, ma sulla fattibilità c’è chi è pronto a scommettere il contrario. (ELENA DE PASQUALE)