Nei giorni in cui Cambiamo Messina dal basso levava gli scudi contro la sponsorizzazione dei Franza per la Vara definendola “indigeribile” nessuno ha sollevato obiezioni per alcune presenze, alla conferenza stampa di presentazione del programma, come componenti del Comitato, che hanno invece destato l’attenzione di Addiopizzo.
Al tavolo dei relatori il 1 agosto, accanto al sindaco Accorinti ed all’assessore Ursino c’erano appunto i rappresentanti del Comitato Vara, tra i quali, come tradizione, anche uno dei componenti della famiglia Molonia.
“Siamo stupiti che quest’anno ancora una volta non ci sia stata trasparenza da parte del Comune relativamente alla composizione del Comitato d’organizzazione della manifestazione religiosa più importante della città e la presenza di alcune persone non ci fa ben sperare”, dichiara all’ANSA don Terenzio Pastore, presidente di Addiopizzo, nonché sacerdote di frontiera ed in prima linea nella lotta per la legalità.
Nell’agosto 2012 alcuni giovani di Addiopizzo che stavano distribuendo, il pomeriggio del 14 agosto, volantini con la scritta “Maria libera Messina dal pizzo e dalla mafia”, lungo il percorso della processione, furono aggrediti da due animatori del Comitato Vara, Franco Molonia e Franco Celona (leggi qui), che successivamente sono stati condannati per violenza privata, danneggiamento e ingiurie (Leggi qui). Vi furono non poche polemiche nei mesi a seguire e nell’estate 2013 anche collegate alla composizione del Comitato Vara. Accorinti ribadì: “le colpe dei padri non possono ricadere sui familiari”. Nel corso della processione del 2013 il sindaco indossò la maglietta “Addiopizzo”.
Quest’anno le immagini della conferenza stampa di presentazione, mentre ancora non si erano placate le polemiche scaturite dalle dichiarazioni della consigliera Ivana Risitano in merito allo sponsor Franza sotto il profilo etico, hanno fatto sobbalzare sulla sedia don Terenzio. Se la Risitano invita la giunta ad un “consumo critico”, Addiopizzo ricorda ad Accorinti quanto accaduto anni fa e quanto dichiarato dal sindaco a proposito della modalità di composizione del Comitato, che sarebbe stata trasparente.
“Nonostante quanto accaduto anni fa c’erano alla conferenza stampa di presentazione dell’evento quest’anno persone della famiglia Molonia e questo ci fa presupporre che ancora facciano parte dell’organizzazione-prosegue Don Terenzio- Il Comune 3 anni fa aveva promesso che persone con precedenti penali non avrebbero avuto nessun ruolo e che comunque ci sarebbe stata trasparenza nelle nomine, ma così non è stato. Come presidente di Addiopizzo e sacerdote ritengo che questa festa debba essere gestita nella massima linearità, spero che l’amministrazione faccia chiarezza”.
Frasi che pesano come macigni ed alle quali il sindaco ha il dovere di rispondere, a maggior ragione se ha fatto della trasparenza il suo baluardo.
Rosaria Brancato