Per la verità il sottosegretario alla pubblica istruzione Davide Faraone era a Messina per un incontro sulla buona scuola. Ma al plenipotenziario di Renzi in Sicilia non si poteva non chiedere d’intervenire sulla vicenda Genovese. Così, a margine dell’incontro al Palacultura, i cronisti hanno acceso i riflettori sulla trasmigrazione di massa dal Pd a Forza Italia.
“Guardate, il Pd è lo stesso che a Messina alle Europee di qualche settimana fa ha preso il 34% senza i genovesiani- ha dichiarato il sottosegretario- Se ne sono andati i notabili, ma la base è con noi. Anzi, da quando se ne è andato Genovese continuiamo ad avere richieste di adesioni e tesseramenti, quindi possiamo dire che abbiamo tolto un tappo….”.
In realtà, conti alla mano, alle Europee del 2014, quando in città vennero i candidati Pd ed il segretario regionale Fausto Raciti, in prima fila c’erano proprio i rappresentanti del Pd che adesso hanno cambiato casacca ed hanno diviso le preferenze tra la Chinnici, Zambuto e Barbagallo (basta leggere gli articoli di un anno fa).
Sul fronte giudiziario Faraone non vuole intervenire, nonostante i tentativi di “stuzzicarlo” su questi temi, non vuol usare gli stessi toni di chi, come il presidente Crocetta dopo essersi seduto sulla poltrona grazie ai voti Pd di Messina ha poi detto: Forza Italia in Sicilia sta diventando un partito di ex detenuti, e non coglie la palla al balzo per attacchi personali: “Io sono garantista quindi non condanno nessuno, mi soffermo sull’aspetto politico dell’operazione, sulla tempistica di questo trasformismo, politicamente non è certo un’azione da inserire negli almanacchi. Ma grazie a questa decisione si sono moltiplicate le richieste al Pd. Dobbiamo costruire un nuovo partito, con i renziani della prima ora, con gente nuova, giovane. Ho apprezzato molto la scelta di Felice Calabrò, che dimostra come non sia detto che chi ha sostenuto il Pd con Genovese non debba farlo a maggior ragione adesso. Prima eravamo una specie protetta, come i Panda, ora possiamo costruire davvero”.
Sulla durata del commissariamento affidato ad Ernesto Carbone non si sbilancia ma commenta “durerà il tempo necessario, quel che è certo è che se il primo risultato del suo commissariamento è stato far andare via Genovese significa che sta lavorando bene”.
Quanto alla sfiducia ad Accorinti lascia che siano le realtà locali a decidere, ma tornando all’aspetto politico del passaggio dal Pd a Forza Italia conclude: “Se io fossi stato in Genovese avrei smesso di far politica ma non sarei andato dall’altra parte, sono trasmigrazioni che non pagano. E’ stato illuminato sulla via di Damasco ma ritengo Berlusconi e Genovese ininfluenti dal punto di vista elettorale”.
Va da sé che se in Sicilia Miccichè porta nuova acqua al mulino di Berlusconi a Roma Verdini definisce la sua Ala il taxi per portare i deputati da Forza Italia a Renzi e nessuno batte ciglio.
Tornando a Messina Faraone non ha dubbi, il nuovo Pd punta su esponenti come Alessandro Russo e Liliana Modica, Filippo Cangemi, Palano Quero, su renziani della prima e dell’ultima ora, su giovani. E su Picciolo e le truppe di Sicilia Futura?
“Non capisco questa domanda” replica. Sicilia Futura è stata “battezzata da lui e da Guerini a Catania ed alla Leopolda ad incontrare Renzi c’è stato Cardinale, che ha fatto anche da paciere tra Crocetta ed il premier.
“Stiamo lavorando col Pd ed anche con le liste civiche e con movimenti e liste di appoggio, quindi anche con Sicilia Futura che sostengono il Pd, ma al momento puntiamo a nuovi ingressi a persone che ci chiedono di aderire”.
Rosaria Brancato