MESSINA – Non solo “Ricomincio da tre”. Gianni Parlagreco, da gestore del “Garden”, nel lontano 1981, decise di scommettere sul film di Massimo Troisi solo contro tutti o quasi. In tanti pensavano che nessuno avrebbe capito quel giovane comico, con quel suo napoletano così stretto. Ma, qualche anno dopo, nel 1988, da gestore del cinema “Aurora”, sempre Parlagreco avrebbe intuito che “Nuovo cinema Paradiso” di Giuseppe Tornatore meritava una possibilità in sala, malgrado l’insuccesso iniziale. Dal passato al presente, la multisala “Iris”, creata da Gianni Parlagreco (nella foto in evidenza durante i lavori per il cinema di Ganzirri) e guidata, dopo la morte del suo fondatore, dal figlio Umberto, ha dedicato una sala a Troisi. E si è pure ricordata la scelta di Parlagreco di proiettare la pellicola in anteprima, nonostante la diffidenza degli esercenti nazionali. Nel 2014, invece, ospite a Messina, era stato Tornatore a ricordare quel “miracolo messinese” che lo aveva coinvolto in prima persona. Quando solo il titolare di una sala aveva così tanto creduto nel film da proporre agli spettatori di pagare il biglietto solo se ” Nuovo cinema Paradiso” fosse piaciuto, al termine della visione.
Sottolineò in quell’occasione il regista premio Oscar: “Quando ritorno a Messina, per me, è come trovarmi a casa. Mi sento in famiglia, forse fin troppo coccolato. Ricordo con emozione le sensazioni di allora, quando io e il produttore di Nuovo Cinema Paradiso, Franco Cristaldi, ci sentivamo smarriti perché, malgrado il film ci sembrasse valido, non interessava a nessuno. All’epoca, l’uscita del film mi provocò molta sofferenza dato che l’incasso complessivo, in tutta Italia, fu di circa cento milioni. Come dire, allo stato attuale, che un film esce nelle sale e incassa quarantamila euro. Una cifra irrisoria, insomma. In genere, con un risultato così, un regista ha chiuso con il suo mestiere. Non a caso, in quel periodo, io stesso dicevo: “Ho fatto il mio secondo e ultimo film, il primo, “Il camorrista”, e adesso l’ultimo”. Leggendo i dati economici, io, Cristaldi e il suo braccio destro Fabio Rinaldo, vedevamo che solo a Messina il film stava incassando e ci domandavamo: “Ma che cosa sta succedendo lì?”. Leggemmo anche la bellissima recensione del critico cinematografico Franco Cicero sulla Gazzetta del Sud e rimanemmo sbalorditi. Solo Caprara e Morandini, oltre a Cicero, avevano apprezzato il film, per il resto stroncato dai critici. Non sapevamo dunque come spiegarci una simile reazione. Mi ricordo che, dato che Nuovo Cinema Paradiso era uscito in Sicilia solo a Messina, fu interpellata anche l’agenzia del distributore di Catania perché si pensò, per un attimo, che gli incassi fossero falsi, per aiutare il film. Ma non era così”.
Ricordava sempre Tornatore: “Il dato di Messina, dunque, era unico in tutta Italia. Cristaldi aveva calcolato che, se nelle altre città italiane, il film avesse incassato come a Messina, la cifra sarebbe stata davvero notevole. Lo stesso produttore mi consigliò di andare in questa città e verificare questa anomalia. Scoprii quindi che il gestore del cinema Aurora, Gianni Parlagreco, al quale Cinema Paradiso era piaciuto moltissimo, era l’artefice di questo successo. Nei primi giorni, infatti, gli incassi all’Aurora erano paragonabili a quelli deludenti delle altre città. Solo che Parlagreco, dispiaciuto per l’insuccesso, ebbe un’idea: invitò il pubblico di Messina a entrare nel suo cinema, per vedere Nuovo Cinema Paradiso, senza biglietto, proponendo di pagarlo solo se il film fosse piaciuto. Ora, sarà stata la simpatia suscitata da questa iniziativa, o sarà stato il passaparola messinese, il film, in pochi giorni, incassò una cifra considerevole. Tra l’altro, nella scena dell’arena, con i ragazzi in barca, in Nuovo Cinema Paradiso, si fa riferimento a mo’ di battuta proprio al pagare il biglietto solo dopo la visione del film. Può darsi che Parlagreco si sia ispirato a quella situazione scherzosa, chissà”.
Così Tornatore si recò a “a Messina, nel gennaio 1989, e partecipai a un incontro promosso dall’associazione culturale Milani di Ninni Panzera. Per me, fu come una carezza in tempo di schiaffi grazie all’accoglienza calorosa dei messinesi. In quell’occasione, io dichiarai, oggi potremmo dire profeticamente, di sognare, la sera prima di addormentarmi, che Messina fosse tutto il mondo e che il successo di Nuovo Cinema Paradiso in questa città si estendesse ovunque. Il pubblico messinese era sconcertato dal constatare che altrove non risultava alcun interesse per questa storia, che invece qui li aveva colpiti e commossi. Mancavano molti mesi, ancora, prima che tutto cambiasse con il Festival di Cannes”. E poi l’Oscar e gli incassi in tutto il mondo.