“Perché cercare tra i morti colui che è vivo? Non è qui, è risuscitato”. Sono le parole dell’angelo alle donne che di buon mattino si erano recate al sepolcro per compiere un gesto di amore e di pietà verso il corpo di Gesù. “Non è qui, è risuscitato”. Dalle parole dell’angelo esse capiscono che la storia di Gesù non è finita nel sepolcro e nel silenzio della morte, ma vive e domanda di non cercare tra i morti “Colui che è vivo”.
Miei cari fratelli e amici, il Vivente non abita nei luoghi della morte, nei sepolcri della guerra, della violenza e dell’oppressione, non dimora nei cuori induriti dall’odio, dalla menzogna e dall’egoismo; non alloggia nelle situazioni che portano alla morte del corpo e dello spirito: alcool, droga, gioco d’azzardo, ecc.
“Colui che è vivo” va cercato nei luoghi della vita: nella carità e nella solidarietà, nella giustizia e nella pace, nell’interesse e nella ricerca per il bene comune. Il Risorto alberga nei cuori di coloro che sognano un mondo rinnovato, vive dove si rispetta la vita e la dignità della persona e regna in coloro che sperano e, fiduciosi, attendono l’alba del “nuovo giorno”.
“Cristo, nostra speranza, è risorto!”. Con queste parole, miei cari amici, desidero augurarvi una Santa Pasqua. Il Signore risorto vive tra noi, è in mezzo a noi: “Io sono con voi tutti i giorni fino alla fine del tempo”. Gesù ci è vicino, anzi vive in noi e ci chiede di essere segni visibili della sua presenza e portatori del suo amore, specialmente ai poveri e ai bisognosi.
“Cristo, nostra speranza, è risorto!”. La fede della Risurrezione, miei cari, dà senso alla nostra esistenza e la proietta verso l’eternità. Al contrario, la negazione e l’indifferenza verso il Dio della vita, vera e drammatica malattia dei nostri giorni, mortifica il presente e ogni apertura dell’uomo verso il futuro.
Carissimi, aprirci alla speranza, ecco ciò di cui abbiamo bisogno in questo tempo attraversato da una crisi globale; aprirci alla speranza in un rinnovamento spirituale e morale, condizione imprescindibile di ogni altro rinnovamento; in una stagione di operosa collaborazione civile che porti lavoro e serenità ai nostri giovani e alle nostre famiglie; in una fruttuosa integrazione delle diversità; in una convivenza animata dai valori della solidarietà e della fraternità, in una rinnovata capacità di riconciliazione in famiglia e in tutte le forme di vita comune.
Carissimi amici, vi auguro di rimanere aperti alla speranza e alla vita, di essere sempre portatori di vita e di speranza. La Risurrezione del Signore penetra la storia, la trasforma e la rinnova anche attraverso le nostre scelte, rivive nei nostri pensieri, nelle nostre parole e nei nostri incontri per generare sempre e ovunque amicizia, solidarietà e comunione.
Auguri di buona e santa Pasqua,
il vostro vescovo
+ Calogero La Piana