Il nome Massa San Nicola deriva da “Masseria”, che sta ad indicare un vasto podere con fabbricato e servizi, mentre il toponimo “San Nicolò” fu aggiunto per distinguerlo dalle altre tre “Masse” omonime. L’attività prevalente era quella agricola, con particolare riguardo agli agrumi, profumati e dolcissimi al gusto per il clima e la ventilazione particolare proveniente dalla fiumara del torrente San Nicola. La produzione di vino bianco e rosatello che veniva esportato e venduto ai nobili del tempo, estrazione delle essenze ed olio di olive selezionate dal gusto aromatico particolare. Un mulino di acqua forniva la farina per il comprensorio.
Dopo la seconda guerra mondiale, un vasto movimento emigratorio verso gli Stati Uniti d’America ha spopolato il piccolo borgo, passando da circa 500 a meno di 30 abitanti. Oggi Massa San Nicola è quasi disabitato divenendo preda di cacciatori di antichità che hanno trafugato qualche quadro e qualche statua custoditi nella piccola e bella chiesetta antica. Oggi il borgo è sotto il vincolo della Sovrintendenza dei beni culturali.
Il 26 maggio 2012, presso il plesso scolastico “S. Pugliatti” di Castanea, durante un incontro dedicato al villaggio abbandonato, l’allora sindaco Buzzanca si disse favorevole a far approntare dei progetti tramite gli uffici tecnici per recuperare il borgo storico di Massa San Nicola. Ma i progetti sono rimasti chiusi nei cassetti e persi nel silenzio.
Due giorni dopo, durante un incontro svoltosi a Santa Maria Alemanna, Giuseppe e Marco Mammoliti hanno presentato un progetto nel quale il borgo di Massa San Nicola veniva rivalutato con piccole trattorie, caratteristiche gallerie d’arte, angoli dedicati alla degustazione di prelibatezze enogastronomiche locali, che ridarebbero vita a strutture oggi completamente abbandonate e il borgo sarebbe divenuto una autentica perla paesaggistica.
L’ex assessore ai villaggi, Patrizia Panarello, aveva avviato un dialogo con alcuni giovani con l’obiettivo di incontrare i proprietari di case e terreni del borgo abbandonato, per valutare un possibile ripopolamento. All’incontro, svoltosi alla fine di agosto del 2013, hanno partecipato, oltre all’assessore Panarello, circa cinquanta persone ed alcuni proprietari i quali hanno dichiarato di volersi ritrasferire immediatamente a Massa San Nicola, qualora ci fossero altre famiglie disposte ad abitarci per contrastare il fenomeno del vandalismo.
Lo ricorda il consigliere della VI circoscrizione, Mario Biancuzzo, che ora chiede al direttore generale del Comune di Messina, Antonio Le Donne, “se sono stati redatti progetti o se le promesse sono rimaste tali e, in quest’ultimo caso, di nominare una commissione di tecnici specializzati, ognuno nelle rispettive competenze, con l’incarico di redigere dei progetti, ed attingere finanziamenti regionali, che non snaturino ma rispettino il profilo storico ed urbanistico di Massa San Nicola. In altre zone d’Italia, sarebbe divenuto un autentico luogo di attrazione in cui ospitare attività commerciali e turistiche. Senza andare molto lontano il borgo di Montalbano Elicona è divenuto una eccellenza nazionale. Massa San Nicola è individuata come nucleo storico: l’area necessita di un piano particolareggiato di recupero e il Comune non potrà sottrarsi a questo impegno, visto che in base alla misura 322, l’Europa investe nelle zone rurali; l’obiettivo della misura è quello di riqualificare e sviluppare i villaggi rurali favorendo la permanenza ed il ritorno della popolazione nei borghi abbandonati. Le attività sostenute riguardano la riqualificazione dell’arredo urbano e dell’illuminazione, la ristrutturazione e la valorizzazione degli edifici e degli immobili di valore storico e architettonico, il miglioramento della viabilità nei borghi rurali”.