Cronaca

Parricidio di Spadafora, Gabriele dal giudice. Al vaglio il malessere interiore

Il confronto col giudice per Gabriele Mollica è fissato per domattina. Sempre domani, il medico legale Giovanni Andò dovrebbe cominciare l’autopsia sul corpo di Pierluigi Mollica.

Sono queste le due tappe giudiziarie della incredibile e dolorosa vicenda consumatasi sabato all’alba nella villetta di Spadafora teatro di un parricidio che ha sconvolto una intera famiglia e l’ampia comunità che si muoveva intorno a Pierluigi, editore, giornalista, dirigente sportivo di basket, un uomo dai mille interessi e benvoluto da tutti quelli che lo conoscevano. Una  tragedia che ha colpito una famiglia e che all’interno della cerchia parentale  è maturata e si è consumata, culmine di un travaglio interiore in primis e di uno scontro generazionale tra padre e figlio poi. Culmine, ma non atto finale.

Mentre la compagna di Pierluigi, il figlio diciassettenne, i fratelli, l’ex moglie, gli altri familiari e gli amici aspettano che la salma del cinquantanovenne venga loro restituita per stringersi nell’ultimo saluto, i primi passi che oggi l’inchiesta penale muoverà concretamente sono decisivi, e dovranno necessariamente andare a scavare nella psiche di Gabriele.

Forse non c’è una ragione, un evento scatenante, così come noi la intendiamo, per un delitto così innaturale come il parricidio, ma al sostituto procuratore Anna Maria Arena, titolare del caso, tocca comunque il compito di aprire uno squarcio sulla psiche del giovane, cercare di capire qual è il “movente” dell’omicidio,  parallelamente all’accertamento della esatta dinamica dei fatti di quel tragico sabato notte.

Non si tratterà solo di stabilire quanti colpi ha sferrato, dove ha preso il coltello e quando, quando hanno litigato l’ultima volta, insomma il macabro repertamento dei fatti nudi e crudi. Bisognerà anche indagare perché Gabriele ha ucciso, per quel che gli esperti della psiche possono stabilire.  Perché “sul tavolo” ci sono un uomo strappato alla sua vita e i suoi affetti, e un ragazzo giovanissimo che ha davanti una lunghissima prospettiva di vita carceraria.

Molti, intorno alla famiglia Mollica, testimoniano della personalità inquieta di Gabriele, già in epoca scolastica seguito da un insegnate di sostegno – parrebbe dai primi accertamenti – fissato coi video game in maniera preoccupante, per alcuni degli adulti che gli stavano vicino, certamente in conflitto col padre in passato.

capitano cc Andrea Maria Ortolani compagnia M;ilazzo

Anche se mai violento, anche se non in rotta con Pierluigi per motivi specifici, di recente, tanto è vero che sarebbe stato lui stesso a scegliere di passare l’estate a Spadafora col padre e la nuova compagna. Almeno da quello che le primissime persone sentite dagli investigatori a lavoro – i carabinieri della Compagnia di Milazzo, ai comandi del capitano Andrea Maria Ortolani – che anche ieri hanno continuato ad ascoltare altri testimoni.

Monica Marino

Tradotto in termini “cronicistici”: Gabriele è in stato di fermo per omicidio, è stato ascoltato qualche ora dopo il delitto dal pm Arena, domattina sarà interrogato formalmente dal Giudice per le indagini preliminari Monica Marino che dovrà convalidare il fermo, decidere dell’arresto e formalizzare l’accusa a suo carico, e l’eventuale aggravante. Ipotizzerà la premeditazione?

Accoglierà quella che si profila la probabile tesi difensiva? Gabriele sarà infatti accompagnato dal difensore, l’avvocato Carlo Morace di Reggio Calabria, che sta ricostruendo a sua volta il passato di Gabriele, e probabilmente consegnerà al giudice una prima documentazione sanitaria che lascia intravedere i disturbi di comportamento testimoniati da chi conosceva il ragazzo.

Il confronto avverrà a partire dalle 9.30 all’ospedale Papadro, dove Gabriele è piantonato da sabato mattina per essere curato. Anche lui si è fatto male, mentre aggrediva il padre col coltello. Qualche graffio se l’è guadagnato anche la compagna che ha provato a difenderlo, senza riuscirci. Sempre domattina il dottore Giovanni Andò sarà incaricato di eseguire l’esame medico legale sul corpo di Pierluigi, che dovrebbe cominciare intorno alle 12 all’obitorio del Policlinico.

E’ stato lui ad effettuare la prima ricognizione, sabato mattina, constatando i segni delle coltellate che hanno lasciato l’uomo senza vita, in una pozza di sangue. Dopo l’autopsia, il corpo sarà restituito ai cari per le esequie funebri.