Non può stare in giudizio Gabriele Mollica, il 20enne di Messina che la scorsa estate ha ucciso il padre Pierluigi, nella loro villetta estiva di Spadafora. E’ questa la conclusione della psichiatra Roberta Cardia, nominata dal giudice per le indagini preliminari di Messina che si sta occupando del caso, e che ha chiesto all’esperta di verificare le condizioni del ragazzo.
Per la consulente, che ha depositato la relazione alla fine del suo incarico, Gabriele soffre di un “disturbo delirante acuto con breack down psicotico”, è “incapace di intendere e di volere” e quindi non può difendersi in un processo.
Di là delle valutazioni sotto il profilo curativo, in sostanza la psichiatra dice al giudice che Gabriele non può stare in giudizio. Adesso starà al magistrato valutare il da farsi.
La dottoressa Cardia è stata incaricata a novembre scorso dal giudice, mentre l’avvocato Carlo Morace, che assiste il ragazzo, ha incaricato il professor Stefano Ferracuti e il dottor Pietro Cuzzola di seguire per la perizia psichiatrica. Le loro conclusioni sono concordi sull’incapacità di intendere e di volere di Gabriele.