Il 2015 visto da Tempostretto Tirreno: un anno di cambiamenti politici, economici e sociali

Il 2015 ha portato parecchi cambiamenti significativi negli equilibri politici, economici e sociali della costa tirrenica. Questi cambiamenti hanno trovato il loro perno nelle elezioni che si sono svolte a Milazzo e Barcellona Pozzo di Gotto, le due principali città del territorio. Ma è cambiato anche il contesto in cui la politica ha svolto la sua azione: basti pensare alla sfiducia a Maria Teresa Collica, che ha portato Barcellona a un voto inaspettato, o all’annullamento del dissesto a Milazzo. Sullo sfondo, i temi chiave del comprensorio; primo fra tutti quello dell’ambiente, tornato prepotentemente alla ribalta dopo i casi della riconversione della centrale Edipower a CSS e dell’ultimazione dell’elettrodotto Terna. E, strettamente connesso con il tema ambientale, vi è quello delle vertenze industriali: i portuali ex Garibaldi di Milazzo, gli operai della Abacus Marine e della Raimondi infissi, gli stessi lavoratori Edipower sono solo alcuni tra tutti quelli impegnati nella difesa del loro posto di lavoro. Di tutti questi cambiamenti abbiamo cercato, in questo anno, di darvi un’informazione chiara, completa e imparziale; ora non resta che ripercorrere, in una breve sintesi, quelli che sono stati gli eventi principali del 2015, secondo voi lettori.

Nei primi mesi dell’anno un nuovo termine si affaccia nel vocabolario della valle del Mela: è CSS, Combustibile Solido Secondario, un combustibile ricavato dalla parte secca dei rifiuti differenziati e destinato ad alimentare la centrale Edipower di San Filippo del Mela, in seguito a un progetto di riconversione voluto dai proprietari dell’impianto. A febbraio del progetto si parla in maniera ufficiosa; quanto basta, però, per scatenare la reazione dell’ambientalismo locale, che inizia una serrata campagna di informazione. Il progetto di riconversione lascia inoltre perplessi molti addetti ai lavori, vista la contemporanea ultimazione dell’elettrodotto Sorgente-Rizziconi e la conseguente messa fuori mercato della centrale, che resterebbe così un mero inceneritore di rifiuti. Anche l’elettrodotto, tuttavia, è oggetto di forti contestazioni, e il 18 febbraio sarà proprio il Tribunale di Messina, accogliendo il ricorso dell’associazione MAN, a sequestrarne uno dei piloni, a causa di alcune irregolarità.

La politica torna prepotentemente al centro della scena a marzo. A Milazzo, dove il mandato di Pino è in scadenza, la lotta si sposta sulle primarie indette dal PD per scegliere il proprio candidato. A giocarsi la candidatura sembrano essere in tre: Salvo Presti, Ciccio De Pasquale e Giovanni Formica. Ma Pino, che pochi mesi prima aveva tentato di iscriversi al PD, annuncia la sua volontà di sfidare i tre contendenti. Inizia una lunga battaglia politica e giudiziaria, che si concluderà solo a ridosso delle elezioni. Nella città del Longano, invece, la novità arriva è un fulmine a ciel sereno: il 12 marzo Maria Teresa Collica, sindaco in carica, viene sfiduciata da 21 consiglieri comunali. Anche Barcellona andrà dunque a nuove elezioni: uno scenario ghiotto per la politica regionale, che inizia a muovere le prime pedine nelle due città più popolose della provincia. È una vera e propria resa dei conti: per il PD, dilaniato da lotte e opportunismi interni; per le destre, in cerca di riscatto dopo la fine dell’era Berlusconi; e per il centro, dove Udc e Pdr sono in cerca della propria identità.

Con l’avvicinarsi delle elezioni i nodi vengono al pettine. Il PD si ritrova, suo malgrado, conteso tra i candidati più svariati, uniti però da un comune denominatore: nessuno di loro viene dal PD, lo rappresenta, ne è stato iscritto o militante. A risolvere l’intricata matassa penserà il segretario regionale Fausto Raciti, vero deus ex machina delle amministrative. A Barcellona il segretario escluderà Giovanni Munafò, iscritto al PD e membro di un circolo cittadino, in favore di Giusi Turrisi, moderato che più volte ha ribadito le sue differenze rispetto al partito. Ancora più clamoroso sarà l’intervento a Milazzo, dove le primarie erano ormai sfumate a causa della lotta giudiziaria intrapresa da Pino per ottenere il simbolo PD; in questo caso, dopo il propizio ritiro di Presti in cambio di un assessorato, ad essere designato come candidato del centrosinistra sarà Giovanni Formica, proveniente dal centrodestra e in passato vicino all’onorevole Mimmo Nania. Intanto, nella città del Longano viene ufficializzata la candidatura a sindaco di Roberto Materia: a proporla il Pdr di Beppe Picciolo, destinato a diventare l’ago della bilancia delle amministrative.

Se ad aprile sono state sciolte le riserve e composto il quadro politico, a maggio si scatena la campagna elettorale. Gli occhi sono puntati sulla sfida Pino-Formica a Milazzo, mentre a Barcellona sono tre i potenziali candidati al ballottaggio: Collica, Materia e Turrisi. Al primo turno non ci sono sorprese: Formica, nonostante il sostegno del PD e del Pdr, manca il 50%, e deve dunque affrontare il ballottaggio; nella città del Longano a vincere il primo turno è invece Roberto Materia, che andrà al ballottaggio contro l’uscente Collica; disastroso il risultato di Turrisi e, in generale, del PD, che in seguito alla sconfitta elettorale avvierà una resa dei conti interna, ancora oggi irrisolta.

I ballottaggi inaspriscono ulteriormente la campagna elettorale, che a giugno è ormai nelle battute finali. A Barcellona la sfida è tra la “vecchia politica” che ha trovato un compromesso intorno al candidato Materia, e l’anomalo centrosinistra intorno a Collica, lontano dal PD ma vicinissimo al presidente Crocetta, che parteciperà anche a un comizio in città a sostegno del suo candidato. La battaglia politica coinvolgerà anche gli assessori designati: quelli di Materia saranno ritenuti “provvisori”, in attesa di essere sostituiti con elementi più rappresentativi della variegata coalizione politica in suo sostegno; Collica punterà invece su Barbara La Rosa, dapprima candidato sindaco e poi sostenitrice della candidatura di Carmelo Formica a Milazzo, e successivamente designata assessore a Barcellona dopo aver perso il primo turno nella città mamertina. Alla fine, Materia si confermerà vincitore e verrà eletto sindaco.

Ancora più netto il risultato del ballottaggio a Milazzo, dove Formica verrà eletto con ampio margine; nulla da fare per Pino che, nonostante i bilanci del Comune risanati e una bulimica attività amministrativa negli ultimi due mesi di mandato – basti pensare ai cantieri per le modifiche alla viabilità e alle riduzioni di Imu, Irpef e Tosap -, si ritrova sconfitto dal suo storico rivale. Dopo una breve fase di confronto, Formica potrà dunque insediarsi nel primo Consiglio Comunale, che eleggerà Gianfranco Nastasi come presidente. Più travagliato sarà l’avvio della legislatura di Materia, costretto sin da subito a rivedere gli equilibri della sua Giunta e persino della presidenza del consiglio comunale che, tra le polemiche delle opposizioni, verrà assegnata a Giuseppe Abbate.

Ai primi di luglio Barcellona e Milazzo sono guidate da due nuove amministrazioni. Che, da subito, si scontrano con due opposizioni combattive. Il risultato, tipicamente politico, sono le continue polemiche in Consiglio Comunale, sulla stampa e sui social network. Uno degli argomenti più dibattuti riguarda gli aumenti TARI, dovuti ai maggiori costi di conferimento in discarica. Ma, mentre molte amministrazioni hanno puntato sulla raccolta differenziata, con ottimi risultati, questo non è ancora stato realizzato nelle due città del comprensorio.

Materia ha poi insistito sui cavalli di battaglia della sua campagna elettorale: restituire il teatro Mandanici ai barcellonesi, sottraendolo alla convenzione con il Vittorio Emanuele di Messina; realizzare il ponte di Calderà; e, circostanza forse imprevista, far fronte ad alcuni debiti e pignoramenti che hanno messo in difficoltà le casse dell’ente nel mese di agosto. Formica si ritrova invece la possibilità di seguire una strada alternativa al dissesto, dopo l’annullamento da parte del Tar di Catania per un vizio di forma. Il Comune di Milazzo deve però rivedere tutti i bilanci degli anni del dissesto: un’operazione ancora in corso, che però, a detta del sindaco, avrebbe fatto emergere alcune perplessità rispetto a molti debiti che sembrerebbero “inesistenti” .

A settembre il progetto di riconversione della centrale Edipower è stato depositato al Ministero dell’Ambiente da A2A, proprietaria dell’impianto; si è così concretizzata la possibilità che, nella valle del Mela, venga installato un inceneritore. L’annuncio ha scatenato la reazione non solo del mondo ambientalista, ma anche delle amministrazioni locali. A fine settembre, centinaia di cittadini hanno manifestato contro il CSS, in un territorio già martoriato dall’industria pesante. Da allora, tuttavia, il movimento contro l’inceneritore non ha saputo trovare una compattezza, spaccandosi in particolare sulla possibilità di indire un referendum consultivo. Intanto, però, molti Comuni e associazioni hanno presentato le sservazioni VIA al Ministero, in attesa della valutazione finale della Conferenza di servizio che si terrà a Roma alla fine dell’iter autorizzativo.

Il 10 ottobre una nuova alluvione ha colpito i quartieri di Bastione a Milazzo e Calderà e Cardà a Barcellona. L’alluvione, avvenuta nella prima mattinata, non ha causato vittime per una pura coincidenza; ma i danni sono stati ingenti, e seguono di soli 4 anni l’alluvione che già nel 2011 aveva messo in ginocchio le due città. Una grande, ed efficiente, catena di solidarietà ha permesso che entro qualche settimana i quartieri colpiti fossero ripuliti; ma da allora poco è stato fatto. E, come se non bastasse, i mesi di ottobre e novembre hanno visto Milazzo preda di una crisi idrica: i guasti dovuti all’alluvione e una cattiva manutenzione hanno causato continue interruzioni della fornitura, in un costante regime di emergenza complicato dal maltempo.

Dai problemi legati ai debiti fuori bilancio, che avevano scatenato il dibattito tra opposizione e maggioranza alle problematiche relative allo spostamento del mercato settimanale presso l’ex area Pirelli, l’anno appena trascorso ha rappresentato per Villafranca Tirrena un periodo politicamente molto intenso. Ma se da un lato la politica ha dato adito ad un ampio dibattito, non si può certo negare che l’amministrazione villafranchese abbia fatto mancare ai suoi cittadini iniziative degne di nota. Diverse le manifestazioni che hanno visto protagonista il comune tirrenico e il suo ormai apprezzatissimo castello di Bauso. Dalle mostre artistiche al più recente progetto “Castello… in Aria” si è registrata una vera e propria rivoluzione culturale ancora in atto. Protagonista indiscusso è stato anche il nuovo centro commerciale di Villafranca presso il quale sono stati molti gli eventi realizzati, ultimo ma non meno degno di nota il “Mercatino di Natale 2015”.

E se a Villafranca il dibattito politico è stato il filo conduttore di tutto il 2015 a Rometta, invece, a farla da padrone è stato il cambiamento. Numerose le opere pubbliche che hanno visto scendere in campo l’amministrazione Merlino. Dalla manutenzione straordinaria al depuratore all’inizio dei lavori sul ponte di collegamento tra Rometta Marea e Spadafora per poi arrivare, in ultima istanza, all’inaugurazione dei nuovi locali comunali di Rapano e il prossimo inizio dei lavori di restauro della chiesa di San Domenico. Non sono mancate nemmeno le iniziative legate all’ambiente e al sociale, con la partecipazione degli studenti delle scuole elementari e medie ai progetti di pulizia delle spiagge e di cura del verde con il progetto “un albero per ogni bambino nato” che ha visto protagonista il piccolo boschetto della “Pinetina”. Sempre sul territorio l’amministrazione comunale ha concentrato il proprio operato realizzando uno dei primi progetti in Sicilia che vedevano dedicare un intera spiaggia ai nostri amici a quattro zampe. Non da meno è stato l’impegno sul versante politico, infine, che ha visto un’organizzazione di tutto rispetto nella squadra comunale che, per il secondo anno consecutivo, riesce a stabilire un record votando proprio nel mese di Dicembre il bilancio di previsione 2016.

Anno all’insegna dell’arte, invece, per Spadafora. Numerosi gli incontri realizzati nell’ambito della rassegna culturale “Contemporary Art in Sicily – Spadafora” . Dalle esposizioni artistiche ai convegni per poi giungere alla nuova valorizzazione dell’ex Museo delle Argille, ora divenuto “Museo Lab Forma”. Numerosi i personaggi del panorama artistico che hanno contribuito a trasformare Spadafora in un vero e proprio centro di arte e cultura del tirreno.

Un susseguirsi di scontri politici, invece, per Torregrotta. Il dibattito tra opposizione e maggioranza, infatti, si è fatto sempre più forte negli ultimi mesi sino a raggiungere il proprio culmine con la bocciatura dell’aumento della TARI. Se da un lato, dunque, c’è stato chi ha addotto la causa dei molti problemi a cui sono stati sottoposti i torresi nell’ambito della raccolta dei rifiuti, dall’altro c’era chi paventava una problematica esistente già a monte. L’emergenza, in ogni caso, si è fortunatamente protratta solo per pochi giorni rientrando ben presto nella normalità. Molto presenti sulla scena politica anche i gruppi autonomi che hanno preso in esame diverse tematiche tra cui, in ultima istanza, l’ampliamento del cimitero comunale. Non sono mancate, ad ogni modo, iniziative degne di nota che hanno coinvolto anche i più piccoli come l’ormai ben collaudata iniziativa “Un albero per ogni bambino nato” il cui progetto principale è quello di ridare ai torresi i propri spazi verdi. Conclusione d’anno, infine, con una piacevole sorpresa per i contrattisti comunali che, proprio questo 29 Dicembre, hanno ricevuto il rinnovo per i prossimi 12 mesi con la promessa di un anticipo delle somme dovute dalla regione.

Per tutto il comprensorio l’anno si chiude con un’opportunità che sembra più una speranza: quella del Masterplan per il mezzogiorno. I rappresentanti delle amministrazioni della Città Metropolitana ne hanno discusso negli incontri promossi da Tempostretto a Milazzo e Giardini Naxos, che hanno costituito una spinta decisiva per comprendere l’importanza del Masterplan e organizzare una programmazione concreta che sappia intercettarne le risorse. Sarà un intervento corposo, che potrebbe davvero rilanciare tutta l’Area metropolitana; ma bisognerà presentare una programmazione organica, senza campanilismi né divisioni, e questa sarà la sfida più difficile.

Salvatore Di Trapani, Giovanni Passalacqua