MESSINA – Il sindaco di Messina Federico Basile lo aveva detto: “Solo il socio unico, il Comune di Messina, può stabilire l’aumento dei compensi per presidenti e componenti dei Consigli d’amministrazione”. Da qui il conflitto con l’ormai ex presidente di Arisme Alessia Giorgianni. Ma ora, con una nota del ragioniere generale Antonio Cama alle partecipate Amam, Arisme, Atm, Messina Servizi Bene Comune, Social City e Patrimonio Spa, il Comune annuncia l’aumento per presidenti e componenti del Cda a partire dal periodo della loro nomina.
Archiviato il conflitto, Basile lancia un segnale di distensione. In realtà, si tratta di un adeguamento normativo alla legge regionale del 5 aprile 2010, per la quale i compensi ai singoli componenti non possono superare i 50mila euro annui. Rispetto a una determina del 2013, firmata dal segretario generale Le Donne con sindaco Accorinti, che prevedeva compensi inferiori, il ragioniere generale Cama ha proceduto a un conteggio sulla base del parere legale dato dalla segretaria generale e di fatto, con questa nota, sarebbero stati ristabiliti gli importi corretti.
Da 27.549,48 e 23.613,84 lordi, rispettivamente per presidenti e consiglieri, il compenso passa a 29.364 euro lordi l’anno per i presidenti e 25.168,19 euro lordi l’anno per ogni consigliere d’amministrazione. L’aumento mensile rientra in questo adeguamento.
Le nomine erano avvenute lo scorso 18 ottobre (nella foto il sindaco con il nuovo Cda di Atm). Sul piano politico il sindaco disinnesca un possibile problema politico, mentre rimane il malumore di alcuni presidenti delle Municipalità che hanno fatto ricorso al Tar.
La determina del 25 luglio 2022, firmata dalla direttrice generale Rossana Carrubba, oltre che segretaria generale del Comune, ha aumentato in modo significativo, fino a 14mila euro complessivi, le indennità per sindaco, assessori e presidente del Consiglio comunale e presidenti delle Circoscrizioni. “Un adeguamento legislativo, un rinnovo automatico”, è stato sottolineato.
Ecco le nuove indennità lorde: da 5.466,19 euro, per il sindaco, a 9.434,52 nel 2022, 11.462 nel 2023, 14.284,71 euro nel 2024; da 4.096,63, per il vicesindaco, a 7.074,23 euro nel 2022, 8.596,12 nel 2023, 10.713,53 euro nel 2024; da 3.553,02 a 6.132,43, per assessori e presidente del Consiglio comunale.